Il chipmaker di Santa Clara prosegue dritto sulla strada delle memorie SSD. La nuova roadmap trapelata in rete anticipa l’arrivo di nuove unità a stato solido. I prossimi chipset Intel arriveranno ad integrare una logica per far convivere le memorie flash di tipo Nand con i vecchi dischi magnetici.
La società californiana ha appena introdotto sul mercato la terza generazione SSD e ha anche avviato la produzione di nuove Nand miniaturizzate, insieme al partner Micron, da utilizzare per creare unità a stato solido da 20 nanometri.
Entro questa estate assisteremo al debutto di un’ulteriore linea, dedicata prevalentemente alle aziende, chiamata Ramsdale. La serie sarà disponibile in tagli tra 200 e 400 gigabyte e potrà contare su una interfaccia PCIe a 6 Gbps. Entro la fine del 2011 arriveranno anche, l’entry-level “Paint Creek”, con interfaccia mSATA a 3 Gbps e dimensioni tra 40 e 80GB, e il più performante “Cherryville” con connettività SATA a 6 Gbps, che arriverà a 480GB.
A quanto pare, tutte le unità utilizzeranno memorie flash Nand realizzate con processo produttivo a 25 nanometri. Il documento non specifica se verranno gestite utilizzando controller proprietari o chip di terze parti ma Intel sta anche lavorando per migliorare la tecnologia Smart Response Technology che consente l’abbinamento di uno storage SSD, usato per massimizzare la capacità di archiviazione, al classico hard disk con il sistema operativo.
L’ambizioso sistema ibrido verrà inaugurato con il lancio del nuovo chipset per schede madri Intel Z68 e di una SSD apposita, dal costo piuttosto contenuto, da sfruttare come supporto per la sola memoria cache. Il nome in codice di questa memoria a stato solido attesa per la prossima estate è “Larsen Creek”.
Roberto Pulito