Più della metà dei cittadini statunitensi considererebbe un collegamento ad Internet durante un pranzo domenicale alla stregua di un’offesa. Al contrario, il 75 per cento di essi non vedrebbe nulla di particolarmente strano nell’utilizzare un netbook comodamente seduto su un water. Sono solo alcuni tra i risultati di un recente studio dal titolo Intel Holiday Mobile Etiquette , condotto dalla società di ricerca Harris Interactive e sponsorizzato da Intel. Esiste un galateo nell’uso della tecnologia mobile, regole non scritte che gli adulti statunitensi non vorrebbero vedere mai violate , soprattutto durante le festività.
Esiste dunque un’etichetta, apparentemente sacra per il 69 per cento dei 2.625 cittadini intervistati online tra il 1 e il 5 ottobre scorso. Sarebbe decisamente poco carino mettersi a controllare l’email durante un pasto, nonostante il fatto che oltre il 60 per cento si dichiara convinta che i dispositivi mobile facciano ormai parte della vita di tutti i giorni. È vero allora che la società deve adattarsi inevitabilmente a questa presenza ubiqua di smartphone e laptop, ma non dimenticando mai le buone maniere: soprattutto a tavola.
“L’etichetta continuerà a cambiare e ad adattarsi nel corso del tempo – ha dichiarato Genevieve Bell, responsabile dell’ User Experience Group di Intel – con la tecnologia che diventa sempre più radicata nella vita quotidiana delle persone, le regole sociali e culturali per un comportamento appropriato in merito al mobile subiranno continui sviluppi e cambiamenti”. Come dire che bisognerà comprendere a fondo le sottili differenze tra l’essere connessi in coda al check-in e utilizzare un netbook durante il taglio del tacchino del Ringraziamento.
Quasi il 90 per cento dei cittadini intervistati non si riterrebbe per nulla infastidito dal ricevere una cartolina elettronica di auguri piuttosto che un biglietto scritto a mano. Prodigi dei cambiamenti tecnologici, ma esistono ancora dei luoghi sociali inviolabili per le persone connesse. La stragrande maggioranza crede che sia intollerabile accedere ad un dispositivo mobile durante un’omelia, mentre il 60 per cento ritiene sconveniente collegarsi durante un appuntamento galante. Forse per paura di andare in bianco.
Proprio sulle paure si è concentrato un recente studio da parte del Unisys Security Index che ogni due anni traccia una panoramica sui timori della nazione in vari settori come quello finanziario, sociale, personale. È emerso un dato curioso, ma significativo: i cittadini a stelle e strisce sono più preoccupati delle frodi online che di uno scippo o rapina reale. Ad esempio, il 65 per cento di essi si dichiara estremamente preoccupato dalla pratica del furto d’identità sul Web . In definitiva, però, c’è più allarmismo sul virus A che su quelli da computer.
Mauro Vecchio