Intel potrà continuare a fare business con Huawei. Lo ha reso noto un portavoce del chipmaker americano attraverso le pagine di Reuters, rimanendo però anonimo in quanto la notizia non è ancora stata diramata in via ufficiale. Avverrà nonostante il ban imposto dal Dipartimento del Commercio statunitense e grazie a un’autorizzazione formale ottenuta dalla società di Santa Clara.
Intel-Huawei: c’è l’autorizzazione degli Stati Uniti?
La scorsa settimana anche la cinese SMIC (Semiconductor Manufacturing International Corporation) che impiega tecnologia di origine USA per la produzione di chip da destinare a Huawei, ha chiesto a Washington di poter continuare la sua collaborazione con il gruppo di Shenzhen. Lo stesso hanno fatto la sudcoreana SK Hynix e altre aziende.
Intervenuto oggi sulla questione durante un incontro con la stampa a Shanghai, l’attuale chairman Guo Ping di Huawei ha chiamato in causa direttamente gli Stati Uniti chiedendo di riconsiderare le misure imposte alla sua catena di fornitori. Riportiamo di seguito in forma tradotta la sua breve dichiarazione raccolta da Reuters.
Gli Stati Uniti hanno modificato le loro sanzioni per la terza volta e questo ha comportato grandi difficoltà per la nostra produzione e per le nostre operazioni. Speriamo che gli USA possano riconsiderare la loro politica e il governo permetterci di continuare ad acquistare prodotti dalle società americane.
Come conseguenza delle nuove misure restrittive in Cina si è registrata una corsa all’acquisto di dispositivi Huawei: i report parlando di un conseguente aumento per il prezzo degli smartphone fino a 500 yuan (oltre 60 euro).