Colombo (USA) – Craig Barrett, CEO di Intel , non nutre dubbi sul computer portatile da 100 dollari sviluppato dal team di Nicholas Negroponte: “E’ un trabiccolo da 100 dollari, non un laptop da 100 dollari”, ha dichiarato all’agenzia Reuters , “e penso che il signor Negroponte dovrebbe ribattezzarlo”.
“Le persone hanno bisogno di strumenti che siano davvero utilizzabili”, continua Barrett, “riprogrammabili e versatili”. Il laptop del Media Lab, stando all’assalto frontale sferrato da Barrett, “è destinato al dimenticatoio come tutte le idee di questo tipo”. Nonostante Kofi Annan, segretario generale delle Nazioni Unite , abbia accolto con entusiasmo l’iniziativa del MIT, Barrett è dell’idea che “nessuno vuole avere un aggeggio a manovella praticamente inutilizzabile”.
Intel entrerà direttamente in competizione con Negroponte e sostenitori nella vendita di computer low-cost nei paesi in via di sviluppo, e Barrett ha colto l’occasione per sottolinearlo: “Noi produciamo computer a basso costo, completi e funzionanti”, incalza, “non trabiccoli colorati”.
Il CEO del chipmarker non ha solo criticato l’aspetto puramente tecnico del laptop, quanto lo stesso modello di business basato sulla vendita dei computer direttamente ai governi dei paesi interessati. “Cose di questo genere, nel mercato attuale, non funzionano”, ha specificato Barrett.
Sono in molti ad essersi scagliati contro il progetto proposto da Negroponte: Lee Felsenstein, considerato il padre dei laptop, ha elencato già da qualche mese i molti difetti dell’iniziativa, capaci di inficiarne la popolarità. Al di là di questi scogli, il sogno del MIT Media Lab continua a riscuotere un grande successo in termini di pubbliche relazioni, accompagnato da una massiccia presenza sui mezzi di comunicazione di massa.
Tommaso Lombardi