Indubbiamente l’interesse per Moblin , il sistema operativo “light” basato su Linux di cui il chipmaker di Santa Clara continua a sviluppare la versione 2.0 , cresce col passare del tempo e soprattutto con l’aumento del peso di mercato per i netbook. Moblin interessa anche i produttori specializzati in open source, che si dicono pronti ad adottare quanto eventualmente di buono Intel riuscirà a instillarvi per migliorare i rispettivi prodotti.
Prima di tutto Moblin è un sistema operativo che vede lontano, Intel lo ha sviluppato (e continua a farlo) per installarlo sui netbook basati sul processore Atom ma contemporaneamente vuole sfruttarlo per penetrare in un mercato che non le è proprio, ancora. Sfruttando l’alta efficienza energetica delle sue CPU, Santa Clara si prepara nel corso dei prossimi (due) anni a cercare spazio per la sua piattaforma x86 nel mercato dei MID .
Non solo netbook e computer dalle modeste pretese computazionali dunque, ma anche smartphone e piattaforme mobili tradizionalmente nelle mani di ARM e altri: Moblin rappresenta il progetto software più impegnativo per una corporation intimamente legata al mercato dell’hardware, e che tuttavia ha contribuito e contribuisce non poco al suddetto software attraverso investimenti ingenti, tesi soprattutto a facilitare gli sviluppatori nel non triviale obiettivo di sfruttare a dovere la potenza e le caratteristiche della complesse architetture multi-core dell’era post-Pentium.
Moblin è basato su Linux, ma al di là di questo i coder di Santa Clara sono riusciti a dare un senso nuovo al Pinguino rivisitandolo e adattandolo alle esigenze specifiche dell’audience a cui sono rivolte le offerte di netbook e MID. Il SO di Intel è dotato di una confezione che non tradisce la sua natura “comunitaria” adatta soprattutto a smanettoni e utenti tecnologicamente più che letterati .
Tra le aziende interessate ad “adattare” Moblin o a sfruttarne le tecnologie per offrire migliori prodotti ai proprio clienti ci sono Novell e Canonical, rispettivamente la sviluppatrice di SUSE Linux e la società fondata dal sudafricano Mark Shuttleworth a cui si deve la linea di distro Ubuntu . Il CEO di Novell Ronald Hovsepian definisce Moblin “un’opportunità e una reale possibilità di cambiamento”, e la sua società prevede di offrire versioni personalizzate del sistema operativo FOSS ai produttori OEM.
E Microsoft? È preoccupata della prospettiva di una possibile concorrenza proprio all’interno di quel celeberrimo duo WINTEL che sostanzialmente dura da prima ancora che esistesse Windows? Apparentemente no, e dall’alto della sua prima posizione in classifica estesa (dopo un periodo di incertezza iniziale) anche ai netbook avverte Intel sulle “sfide” future che il chipmaker dovrà affrontare basandosi sulla sua esperienza “nello sviluppo di sistemi operativi per 25 anni o giù di lì”.
Alfonso Maruccia