Intel ha previsto un investimento da 20 miliardi di dollari in Europa per la costruzione di fabbriche per la produzione di chip. L’obiettivo è contrastare il dominio asiatico nel settore e possibilmente contribuire al raggiungimento della sovranità tecnologica europea. Il CEO Pat Gelsinger ha incontrato vari capi di governo, tra cui l’italiano Mario Draghi.
Intel aprirà fabbriche di chip in Europa?
La Commissione europea aveva proposto la costruzione di nuove fabbriche per risolvere la carenza di chip e diventare indipendente dai paesi asiatici, ma l’obiettivo è a lunga scadenza (2030) e pieno di ostacoli. Intel ha previsto l’espansione dell’impianto situato in Irlanda (Leixlip), ma per costruire altre fabbriche ha chiesto l’appoggio politico e un sussidio di almeno 8 miliardi di euro.
Ci sono poi alcuni requisiti minimi, tra cui un’area di almeno 1.000 acri (circa 4 Kmq), sufficienti per otto fabbriche. Tra i paesi candidati ci sono Germania, Francia, Olanda e Belgio. Inizialmente è prevista la costruzione di due impianti per un costo iniziale di circa 20 miliardi di dollari, mentre l’investimento a lungo termine dovrebbe superare i 100 miliardi di dollari.
Secondo il governo francese, Intel vorrebbe realizzare in Europa chip a 10 nanometri, ma saranno necessari aiuti di stato perché i costi sono il 30-40% superiori a quelli sostenuti dai produttori asiatici. Per l’impianto irlandese è previsto un investimento di 7 miliardi di dollari (l’obiettivo è realizzare chip a 7 nanometri). Due fabbriche verranno invece costruite in Arizona.