Dopo il lancio, lo scorso anno, del suo primo processore Xeon a sei core (chiamato Dunnington ), Intel spinge ora la sua architettura six-core verso un mercato decisamente più ampio ed eterogeneo. Lo fa con il nuovo Xeon 5600 (Westmere-EP), indirizzato a server e workstation di fascia alta, e con il Core i7-980X Extreme Edition ( Gulftown ), lanciato ufficialmente ieri ma mostrato in anteprima la scorsa settimana presso la Game Developers Conference.
Westmere-EP, che va a rimpiazzare il precedente Xeon 5500, è di fatto la versione server di Gulftown, con il quale condivide la microarchitettura Westmere a 32 nanometri. È il primo chip server di Intel ad adottare la tecnologia di processo a 32 nm, la stessa che lo scorso anno ha già debuttato nelle linee di CPU notebook e desktop di BigI.
Gli Xeon 5600 arrivano sia in versione six-core che quad-core, sono in grado di eseguire due thread simultaneamente per singolo core e raggiungono frequenze di clock fino a 3,33 GHz nella versione a sei core e di 3,46 GHz in quella a quattro core. Per entrambe le versioni il massimo thermal design power (TDP) è di 130 watt.
A differenza di Dunnington, che è stato concepito per i costosi server multisocket, Westmere-EP si rivolge soprattutto ai server di fascia medio-bassa e alle workstation, dove Intel afferma possa fornire fino al 60% in più di performance rispetto al suo predecessore. Come risultato, BigI sostiene che 15 server single-core basati sugli Xeon 5500 possono essere rimpiazzati da un solo server basato sullo Xeon 5600: in termini di costi energetici, questa soluzione fornisce un risparmio del 95%.
La migrazione dalla vecchia alla nuova generazione di Xeon 5000 è semplificata dal fatto che la serie 5600 conserva lo stesso socket della precedente: ciò significa che nella maggior parte dei casi il passaggio da un chip all’altro può essere effettuato semplicemente aggiornando il BIOS di sistema.
I nuovi Xeon integrano alcune nuove istruzioni dedicate alla sicurezza, chiamate AES-NI (Advanced Encryption Standard New Instruction), deputate ad accelerare le operazioni di cifratura e a rendere il processo di codifica/decodifica dei dati ancora più veloce e trasparente all’utente.
Tra i 21 modelli di Xeon 5600 appena introdotti da Intel tre sono indirizzati alle soluzioni embedded, come appliance di rete e apparati di telecomunicazione. Tra i produttori che hanno già annunciato sistemi basati sui nuovi Xeon 5600 vi sono Cisco, Dell, Fujitsu, HP, IBM e Oracle. A fondo articolo è possibile trovare una tabella che elenca tutti i modelli di Xeon 5600 e le rispettive caratteristiche tecniche.
Come si è detto, Intel ha ufficialmente lanciato sul mercato anche il tanto preannunciato Core i7- 980X Extreme Edition, le cui specifiche parlano di un clock a 3,33 GHz, 12 MB di cache L3 unificata, un controller di memoria DDR3 triple-channel e un TDP di 130 watt.
Il chip in questione, il cui costo è di 999 dollari, supporta le tecnologie Hyper-Threading e Turbo Mode ed è compatibile con la preesistente infrastruttura LGA1366/Intel X58.
Come noto, i processori Gulftown poggiano sull’architettura Westmere e usano lo stesso socket dei Core i7 9xx ( Bloomfield ), dei quali si possono considerare un naturale aggiornamento. Si distingueranno dagli i7 per la tecnologia di processo a 32 nanometri, per l’adozione di un maggiore quantitativo di cache e naturalmente per l’integrazione di due core aggiuntivi, fino a un totale di sei. Grazie alla sua circuiteria a 32nm, Gulftown promette inoltre di ridurre i consumi per megahertz e abbattere ulteriormente la produzione di calore.
Un’approfondita recensione del Core i7-980X EE è stata pubblicata qui da PCTuner.net .
Alessandro Del Rosso