Dopo innumerevoli ritardi e contrattempi, che ne hanno fatto slittare l’uscita addirittura di due anni rispetto ai piani iniziali, Intel ha fatto sapere di aver evaso i primi ordini relativi a Tukwila, il processore Itanium di nuova generazione.
Itanium è una CPU a 64 bit rivolta soprattutto ai server mission critical e ai sistemi di high performance computing. La sua architettura, l’IA-64, deriva da quella PA-RISC di HP, ed è drasticamente diversa da quella x86.
Tukwila rappresenta un’importante evoluzione dei suoi più diretti predecessori, Montecito (2006) e Montvale (2007): là dove questi adottavano una tecnologia di processo a 90 nanometri, supportavano un massimo di due core e adottavano un controller di memoria DDR2, il nuovo Itanium è prodotto con una tecnologia a 65 nm, supporta fino a quattro core ed è compatibile con le memorie DDR3.
Oltre a ciò, Tukwila introduce tutta una serie di modifiche all’architettura che, secondo Intel, ne migliorano scalabilità e performance. Il cambiamento più importante è dato dall’adozione della Intel QuickPath Interconnect ( QPI ) in luogo della precedente architettura a bus di Itanium: una caratteristica ne ha incrementato la banda passante portandola a 96 GB/s.
“Tukwila fornisce prestazioni più che doppie rispetto ai suoi predecessori e aggiunge una gamma di nuove caratteristiche per la scalabilità, l’affidabilità e la virtualizzazione”, ha dichiarato un portavoce di Intel via Twitter .
La presentazione ufficiale del nuovo Itanium avverrà in occasione della International Solid-State Circuits Conference ( ISSCC di San Francisco, in programma dal 7 all’11 di febbraio: durante questo evento BigI rivelerà anche i dettagli sui nuovi modelli.
Alessandro Del Rosso