Intel ha sfruttato il palcoscenico del Computex 2009 per lanciare sul mercato due nuovi processori desktop Core i7 quad-core e presentare alcune delle sue piattaforme e tecnologie di futura introduzione, tra le quali l’Atom di nuova generazione e il suo primo processore CPU+GPU. L’azienda ha poi annunciato l’acquisizione di Wind River, società specializzata in software embedded.
I nuovi chip Core i7, che si collocano nella fascia più alta del mercato desktop, sono il 975 Extreme Edition (EE) e il 950 . Il modello EE gira ad un clock di 3,33 GHz, integra 8 MB di cache L3, è in grado di elaborare fino ad 8 thread simultaneamente e adotta un bus Quick Path Interconnect (QPI) con ampiezza di banda pari a 6,4 GT/s. Il thermal design power è di 130 watt e il processo produttivo a 45 nanometri.
Comparando le specifiche tecniche del nuovo chip con quelle del precedente modello Extreme, il 965 EE , si evince che le differenze tra i due sono esclusivamente date dal clock , che nel 965 è di 3,2 GHz, e dall’aggiunta nel 975 del supporto alla tecnologia di power management Demand Based Switching, usualmente fornita sulle CPU server.
Il Core i7 950 condivide buona parte delle specifiche tecniche del modello superiore ad esclusione della frequenza di clock, qui pari a 3,06 GHz, e della velocità del bus QPI, di 4,8 GT/s. Entrambe le CPU supportano le tecnologie Enhanced Intel Speedstep, Hyper-Threading Intel VT, Demand Based Switching, Enhanced Halt State (C1E) e Intel Thermal Monitor 2.
Il Core i7 975 EE ha un prezzo all’ingrosso di 999 dollari , mentre il 950 costa 562 dollari .
Tra i primi produttori di PC ad aver presentato un desktop basato sul nuovo Core i7 EE c’è HP, che sul sistema m9600T da 1900 dollari ha affiancato il chippone di Intel ad una scheda grafica GeForce GTS 250.
Dell’Atom di nuova generazione, nome in codice Pineview , e della relativa piattaforma, Pine Trail , si è già parlato approfonditamente lo scorso mese insieme a Moblin 2.0, il nuovo sistema operativo mobile Linux-based sponsorizzato dal big di Santa Clara e protagonista del Computex.
Al Computex Intel ha parlato anche di Clarkdale , il suo futuro processore che per primo sposerà CPU e GPU sullo stesso chip. L’azienda ha mostrato un prototipo del nuovo chip montato su una scheda madre MSI che integrava l’inedito chipset P57. Questa accoppiata dovrebbe arrivare sul mercato entro la fine dell’anno.
Intel mangia Wind River
Ieri Intel ha inoltre annunciato di aver raggiunto un accordo definitivo per l’acquisizione di Wind River Systems , una società californiana che sviluppa sistemi operativi, middleware e altre soluzioni software per i dispositivi embedded. Il valore complessivo dell’operazione sarà di 884 milioni di dollari .
Intel ha spiegato che Wind River continuerà ad operare come una sua sussidiaria, conservando l’attuale modello di business e l’attuale linea di prodotti: tra questi, il più noto è lo storico VxWorks , considerato uno tra i sistemi operativi embedded real-time più maturi e affidabili oggi sul mercato. Nei recenti anni Wind River ha affiancato al suo prodotto di punta anche diverse soluzioni embedded basate sul kernel di Linux . Da notare come i sistemi operativi di Wind River supportino una grande varietà di architetture, da ARM a MIPS passando per x86, e quest’ultima riveste al momento un ruolo piuttosto marginale nel business dell’azienda.
Intel afferma che l’acquisizione di Wind River l’aiuterà ad espandere la propria presenza nei segmenti mobile ed embedded , spingendo i propri chip e il proprio software su dispositivi come smartphone, MID, player MP3, navigatori satellitari, computer di bordo, appliance di rete, strumentazione militare e aerospaziale, sistemi per le telecomunicazioni ecc. Tanto per fare degli esempi, VxWorks viene oggi impiegato nel robot Honda Asimo, in aerei di linea come l’Airbus A400M e il Boeing 787, nel sistema iDrive di BMW, nell’elicottero militare Apache Longbow, nel router WRT54G di Linksys e, ancora, in stampanti laser, controlli industriali, controller RAID, modem satellitari, digital video recorder ecc.
Con il progetto Moblin e gli asset di Wind River, il business di Intel sembra diversificarsi sempre più verso il software , un settore dove la mamma del Pentium desidera guadagnare una certa autonomia nei confronti della sua vecchia partner Microsoft. Ma quando un gigante come Intel si muove, a tremare è l’intero mercato hi-tech: nel medio-lungo periodo le recenti mosse di BigI potrebbero arrivare a minacciare non soltanto Microsoft, ma anche molti altri produttori di software e hardware.
Alessandro Del Rosso