Per il colosso dei microprocessori la crisi economica è già bella che finita, o almeno è quello che la stessa società lascia intendere con la recente diffusione dei risultati finanziari del terzo trimestre del 2009. Nella press release fatta pervenire a Punto Informatico Intel parla di “solidi risultati finanziari”, per un fatturato che nel terzo quarto del 2009 ammonta a 9,4 miliardi di dollari : “la crescita maggiore tra il secondo e il terzo trimestre in oltre 30 anni” dice l’azienda.
In confronto allo stesso periodo dell’anno scorso il fatturato è sceso dell’8,8 per cento, un dato che che risulta comunque superiore ai 9 miliardi lordi preventivati dagli analisti. I ricavi netti sono stati pari a 1,9 miliardi di dollari o 33 centesimi ad azione, una riduzione dell’8,3 per cento rispetto ai 2,3 miliardi del 2008 ma comunque superiori ai 28 centesimi ad azione precedentemente messi in conto dagli osservatori.
Le performance di Intel sono inferiori all’anno scorso e tra le concause la società indica prezzi al listino più bassi per i suoi prodotti. Le vendite sono poi andate meglio del previsto per l’ottimo recupero delle vendite di PC, dice Santa Clara, con il ciclo di acquisti contemporaneo alla riapertura delle scuole che ha superato le aspettative. Nella classifica per regioni , l’Asia (e quindi la Cina) continua a essere il mercato principale della corporation con il 57 per cento della domanda seguita da Americhe (19), Europa (14) e Giappone (10).
“I forti risultati di Intel per il terzo quarto sottolineano come l’informatica sia essenziale per la vita delle persone – ha dichiarato il CEO di Intel Paul Otellini – provando l’importanza dell’innovazione tecnologica nella guida della ripresa economica”. “Questa velocità di crescita nell’attuale clima economico, in aggiunta alla nostra leadership di prodotto – ha detto Otellini – ci permettono di avere fiducia verso le nostre prospettive di business future”.
Nelle parole del numero uno di Intel l’oramai imminente rilascio di Windows 7 potrebbe rappresentare un’ulteriore spinta alla crescita delle vendite di nuovi PC e della componentistica , ed è anche per questo motivo che le previsioni per il prossimo quarto parlano di un fatturato compreso tra i 9,7 e i 10,5 miliardi di dollari rispetto agli 8,9-9,8 miliardi stimati dagli analisti.
Intel continua a rimanere una società guidata dal mercato consumer, e con una considerazione che sorprende solo chi aveva sposato il fenomeno netbook un po’ troppo acriticamente, Otellini dice chiaro e tondo che il tradizionale business dei portatili full-optional (e magari ultra-slim) “rimane uno dei fattori primari di crescita del fatturato e ci aspettiamo che continui a essere tale anche in futuro”. Nello scorso trimestre le vendite dei subnotebook diversamente dotati sono cresciute, conferma Otellini, ma “la percentuale di crescita dei processori e chipset per notebook ha in realtà superato quella dei processori e chipset Atom”.
Alfonso Maruccia