Promesse performance fino all’80 per cento più elevate e un miglior rapporto prestazioni-watt rispetto alla precedente generazione Xeon: Intel mette al servizio di server, workstation e cloud computing i nuovi Xeon E5-2600 . Questi processori a due socket possono gestire fino a otto core e 16 thread ciascuno.
L’architettura dietro gli E5-2600 deriva direttamente dai Sandy Bridge serie “E” dedicati al desktop, usciti sul mercato lo scorso novembre. I modelli in questione non possiedono grafica integrata ma possono andare oltre i sei core, includere fino a 20MB di cache L3, lavorare alla frequenza di a 3.3GHz, e supportare fino a 768 GB di memoria di sistema. Rispetto al passato i consumi non sono diminuiti ma, come specificato in apertura, Intel dice di essere riuscita a migliorare il rapporto prestazioni-watt. I TDP degli 8 core spaziano da 70W a 150W.
La piattaforma server Intel è anche la prima ad integrare un controller I/O per PCI Express 3.0 direttamente nel microprocessore. Escamotage che incrementa notevolmente la velocità di comunicazione con la CPU e abbassa la latenza fino al 30 per cento rispetto alle soluzioni attualmente utilizzate. Gli Xeon lavorano abbinati al nuovo chipset C600 (Pattsburg) che può gestire otto porte SAS/SATA, 14 porte USB 2.0, e altri otto collegamenti PCIe 2.0.
La nuova gamma, progettata per essere scalabile in base alle esigenze dei clienti, verrà commercializzata in 17 versioni diverse, con prezzi tra 198 a 2.050 dollari, intesi per lotti da 1.000 unità. Contemporaneamente Intel lancerà sul mercato tre versioni del processore Intel Xeon E5-1600 a singolo socket, sempre dedicato alle workstation, con prezzi compresi tra 280 e 1000 dollari.
Roberto Pulito