Con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, cresce anche la necessità di data center sempre più performanti per supportarla. I data center attuali, già molto energivori, non saranno in grado di sostenere all’infinito la domanda esponenziale di potenza di calcolo necessaria per far funzionare l’AI.
Per risolvere questo problema, Intel ha progettato l’OCI, un nuovo chip ottico, sviluppato dalla divisione interna Integrated Photonics Solutions (IPS). L’OCI sfrutta la computazione ottica per ridurre drasticamente il consumo energetico dei data center, pur mantenendo prestazioni elevatissime.
In questo modo, la nuova tecnologia di Intel permetterà di superare i limiti attuali e di costruire infrastrutture più efficienti e potenti per supportare l’intelligenza artificiale in continua espansione.
Che cos’è l’OCI?
Che cos’è esattamente un sensore fotonico? Tradizionalmente, le connessioni tra i chip e gli altri componenti di un sistema informatico utilizzano segnali elettrici. Il problema è che questo comincia a essere un ostacolo in termini di velocità ed efficienza energetica. L’OCI utilizza invece segnali ottici, cioè fasci di luce, per trasmettere i dati. Una svolta per ridurre al minimo l’impatto energetico dell’AI?
Un salto quantico nel trasferimento dei dati
Questo componente all’avanguardia può raggiungere velocità di connessione mozzafiato di 32 Gbps su 64 canali. Questa prodezza tecnologica, progettata per essere integrata nei sistemi di prossima generazione, supera di gran lunga le interconnessioni elettriche convenzionali. Non solo offre una larghezza di banda superiore, ma anche un’efficienza energetica ottimizzata, una latenza minima e una portata notevolmente superiore.
Concretamente, questo chiplet innovativo consente la trasmissione bidirezionale dei dati raggiungendo l’impressionante soglia di 4 terabit al secondo (Tbps), pur rimanendo compatibile con lo standard PCIe Gen5. L’integrazione di laser e amplificatori ottici in un chip di silicio segna una pietra miliare tecnologica che Intel paragona audacemente al passaggio “dalle carrozze a cavalli ai veicoli a motore“.
L’OCI sarebbe quindi l’equivalente della Patent Motorwagen di Karl Benz, un veicolo a tre ruote risalente al 1886 e considerato una delle prime automobili moderne. Questo sviluppo promette quindi di aumentare drasticamente la capacità e l’efficienza dei data center, pilastri essenziali per supportare i carichi di lavoro dell’intelligenza artificiale.
Efficienza energetica imbattibile
L’OCI è a dir poco efficiente. Consuma solo una piccola frazione di energia, 5 picojoule per bit, superando di gran lunga i moduli convenzionali, che consumano circa 15 picojoule per bit. Poiché la gestione del consumo energetico nei data center è una delle questioni più delicate, questo aspetto è di fondamentale importanza. In una dimostrazione in tempo reale, la connessione ottica ha dimostrato una notevole qualità del segnale, con spettri di trasmissione ottica che hanno rivelato segnali incredibilmente robusti.
Inoltre, l’OCI utilizza laser integrati per convertire i segnali elettrici in segnali ottici e viceversa. Questo rende il chip più affidabile e più economico da produrre. In termini di produzione, Intel ha già prodotto più di 8 milioni di circuiti integrati fotonici (PIC), con un totale di oltre 32 milioni di laser integrati. Una forza d’urto senza pari. Inoltre, questi circuiti sono straordinariamente affidabili, con un tasso di guasti estremamente basso.
Intel sta già lavorando alla produzione di PIC di nuova generazione, in grado di supportare applicazioni emergenti che raggiungono velocità strabilianti di 1,6 Tbps. L’azienda sta forse gettando le basi per una nuova era dell’intelligenza artificiale, che consumerà meno energia e avrà prestazioni sempre migliori.