Per i no-vax non c’è spazio negli uffici Intel. Il gruppo, infatti, ha seguito la strada già perseguita anzitempo da Google e ha imposto ai propri dipendenti negli USA un obbligo vaccinale de facto, poiché in assenza di completa vaccinazione non saranno più contemplati tra la forza lavoro dell’azienda.
Intel: tutti vaccinati entro il 4 gennaio
Secondo quanto emerso, il limite massimo entro il quale portare avanti la vaccinazione è quello del 4 gennaio: chi non potrà dimostrare la propria vaccinazione entro tale data sarà lasciato senza stipendio fino al mese di aprile. Le uniche deroghe concesse sono per questioni religiose o – ovviamente – sanitarie.
Il dibattito è ora legato alle questioni legali: ciò che in Italia non sarebbe possibile, negli USA è invece perseguito dalle grandi aziende che nel vaccino vedono gli spazi per un ritorno sollecito alla normalità. La corte federale georgiana avrebbe tentato di bloccare l’iniziativa di Intel, ma il fronte governativo si è messo di traverso e ora si attendono nuove decisioni in merito dalle autorità federali.
Quel che Biden ha invocato nel nome del patriottismo, Intel e Google lo invocano nel nome dell’aziendalismo. Google sta portando avanti l’iniziativa con decisione, Intel l’ha confermata e l’approssimarsi della deadline non può che mettere pressione ulteriore sui dipendenti che non hanno ancora voluto procedere con la vaccinazione.