Intel ha presentato ufficialmente i primi processori “Core” di ottava generazione , nuova famiglia di CPU “next-gen” che, come già da qualche anno a questa parte, si popolerà prima di tutto dei chip destinati ai sistemi portatili con vocazione al risparmio sui consumi energetici . In realtà, viste più da vicino, le novità dei Core 8th-gen appaiono soprattutto progettuali più che tecnologiche.
Le piattaforme desktop x86 di fascia alta sono già servite dai Core-i9 e Core-i7 con numero “extra” di core computazionali, e anche per i primi Core di ottava generazione a basso consumo il numero di core cresce rispetto al passato fino a 4 core fisici e 8 thread logici gestibili in contemporanea.
I chip Core next-gen a 4 core/8 thread includono quindi i seguenti modelli: Core i7-8650U (clock base da 1,9GHz e clock Turbo massimo su singolo core da 4,2GHz), Core i7-8550U (1,8GHz e 4,0GHz in Turbo), Core i5-8350U (1,7GHz/3,6GHz) e i5-8250U (1,6/3,4GHz). La cache varia da 8MB a 6MB, così come la frequenza della GPU integrata (Intel UHD Graphics 620) è variabile da 1150MHz (per i Core-i7) a 1100MHz per i Core i5.
Il passaggio di un design da 2 a 4 core computazionali ha imposto una riduzione sensibile della frequenza di funzionamento di base, nondimeno Intel sostiene che il miglioramento prestazionale rispetto alla settima generazione si attesterà sul 40 per cento o sul 100 per cento rispetto a un “PC di cinque anni fa.”
Santa Clara parla di CPU Core di ottava generazione, ma il termine va inteso più come proposta di marketing che in termini di architettura di base: i Core di settima generazione erano tutti caratterizzati dall’adozione della microarchitettura Kaby Lake, mentre per i nuovi chip in versione a basso consumo si parla di un design “Kaby Lake refresh” volto a ottimizzare sia il processo produttivo (lo stesso a 14nm di Kaby Lake) che il design della logica interna.
In effetti, nel prossimo futuro questa confusionaria “ottava generazione” di Intel Core dovrebbe integrare modelli di CPU Kaby Lake refresh, modelli con core Coffee Lake (“14nm++”) e persino le prime avvisaglie del futuro processo produttivo a 10 nanometri della microarchitettura Cannonlake.
Alfonso Maruccia