Intel Corporation ha chiuso l’anno fiscale 2014 in termini decisamente positivi, con un fatturato record di 55,9 miliardi di dollari e utili netti pari a 11,7 miliardi, vale a dire una crescita del 22 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno passato .
La salute finanziaria di Chipzilla va di pari passo con quella del mercato dei PC, e non a caso i numeri preliminari parlano di un settore in ripresa o che perde quote di business molto inferiori rispetto al passato. Per l’ultimo trimestre dell’anno, Intel ha incamerato un fatturato di 14,7 miliardi di dollari (+6 per cento) e utili netti di 3,7 miliardi.
I PC, appunto, continuano a rappresentare il “core business” della corporation dei chip x86, con un fatturato annuale di 34,7 miliardi di dollari (+4 per cento rispetto al 2013), seguiti dalla divisione data center (14,4 miliardi e +18 per cento). Cresce anche il business di chip e sensori per la Internet delle Cose (IoT), con un +19 anno su anno e un giro di affari pari a 2,1 miliardi di dollari.
Intel ha inoltre comunicato di aver superato l’obiettivo, fissato a inizio anno, di vendere più di 40 milioni di tablet basati su CPU x86, arrivando a 46 milioni di unità, mentre le dolenti note includono la solita divisione mobile (cioè smartphone) che incamera 202 milioni ma registra una differenza di -85 per cento rispetto al 2013.
Nel comunicare i risultati finanziari della corporation al pubblico, il CEO di Intel Brian Krzanich dice che il mercato PC sarà caratterizzato da prezzi bassi anche nell’anno appena iniziato. L’opinione di qualcuno è che in realtà “PC” sia ormai un termine obsoleto : questa è l’era “post-PC” e per operare fuori casa basterebbero un tablet e una simil-tastiera collegata tramite Bluetooth.
Alfonso Maruccia