Las Vegas (USA) – I pionieri dei server “ultradensi”, quei sistemi molto compatti in grado di far risparmiare alle aziende spazio ed energia elettrica, avevano tentato di costruire un mercato quasi dal nulla appoggiandosi sulle caratteristiche del chip Crusoe di Transmeta. Come si è visto nel recente passato , però, quasi tutte le aziende che producevano server ultradensi o sono fallite, o sono sparite nel nulla o, ancora, sono state inglobate dai colossi del settore.
E così, mentre Transmeta ha visto richiudersi l’entrata verso il mercato dei server, Intel, Compaq e HP e Dell ne hanno approfittato per raccogliere l’eredità e rilanciare il concetto, rispolverato a nuovo, di server ultradenso.
Per entrare in questo mercato Intel ha lanciato un nuovo Pentium III ultra-low voltage direttamente derivato dall’omonima famiglia di CPU mobile.
Il nuovo PIII a bassissimo consumo è stato pensato per equipaggiare server delle dimensioni di un libro o poco più e basati su architetture mutuate dal settore dei notebook. Fra i primi server ultradensi basati su questo nuovo processore vi saranno quelli di Compaq e HP, rispettivamente chiamati QuickBlade e PowerBar, sistemi progettati per ospitare server Web, server DNS e altri compiti che, in genere, richiedono il raggruppamento di diversi server di fascia bassa.
Questo PIII si differenzia dalla sua controparte mobile per essere accompagnato da un chipset, il 440GX, in grado di supportare fino a 2 GB di memoria con sistema di correzione ECC (Error Correction Code). Attualmente i chip di Transmeta supportano un massimo di 512 KB di memoria non ECC.
Per il primo trimestre del prossimo anno Intel ha in progetto di rilasciare una versione di questo chip in grado di supportare configurazioni bi-processore.