Intel si è accostata al mercato dei dischi a stato solido (SSD) in modo molto prudente: dapprima, circa un anno e mezzo fa, introducendo device flash di modesta capacità da integrare direttamente sulle schede madri dei PC; in seguito, tra l’estate e l’autunno del 2008, lanciando alcuni modelli SATA per server e notebook. Ora Intel, che non cela più l’ambizione di conquistare la leadership di questo mercato, ha annunciato i primi SSD ad utilizzare memorie NAND Flash con circuiti da 34 nanometri.
Tali chip sono prodotti da IM Flash Technologies, una joint venture tra Intel e Micron, e sono stati annunciati nel novembre del 2008: vari problemi hanno poi costretto le due aziende a posticipare la produzione di massa delle NAND flash di nuova generazione.
La prima serie di SSD ad avvantaggiarsi di questa novità tecnologica è l’ X25-M , indirizzata a PC portatili e desktop. L’X25-M comprende modelli da 80 e 160 GB con formato 2,5 pollici e interfaccia SATA: caratteristiche che li rendono perfettamente intercambiabili con i tradizionali hard disk per notebook.
Intel afferma che il passaggio da chip con tecnologia a 50 nm a chip con tecnologia a 34 nm introduce due benefici sostanziali: il primo è una forte riduzione del loro costo , che secondo il chipmaker può raggiungere il 60 per cento; il secondo è un incremento delle performance , che si traduce soprattutto in latenze di accesso inferiori del 25 per cento. I nuovi X25-M possono accedere ai dati in 65 microsecondi , contro i circa 4mila microsecondi necessari ai più veloci hard disk da 10mila RPM oggi in commercio. I nuovi drive raddoppiano inoltre la velocità nella scrittura casuale dei dati , e sono ora in grado di fornire fino a 6600 IOPS (Input/Output Operations Per Second) in scrittura e 35mila IOPS in lettura.
Le velocità di lettura e scrittura sequenziali non sono invece cambiate rispetto alla precedente generazione, rimanendo rispettivamente di 225 MB/s e 70 MB/s . Va ricordato, a tal proposito, che gli X25-M utilizzano memorie NAND flash di tipo Multi-Level Cell (MLC), più economiche e meno performanti rispetto alle Single-Level Cell (SLC) utilizzate sulla linea di SSD enterprise X25-E : quest’ultima è infatti in grado di raggiungere, nella scrittura sequenziale dei dati, una velocità di 170 MB/s. In termini di operazioni di scrittura casuali, però, quest’ultima famiglia di dischi si ferma a 3300 IOPS, limite imposto dai vecchi chip a 50 nm.
Dell’X25-E Intel non ha ancora annunciato la migrazione ai 34 nm, mentre ha citato en passant che le nuove versioni dell’X18-M , con form factor da 1,8 pollici, sbarcheranno sul mercato poco prima dell’autunno.
Intel ha precisato che i suoi nuovi SSD sono pienamente compatibili con Windows 7 e nel prossimo futuro, grazie ad un aggiornamento del firmware, saranno in grado di supportare il comando TRIM del nuovo sistema operativo di Microsoft: questo consente si prolungare la vita dell’SSD senza comprometterne le prestazioni. Intel sta anche completando lo sviluppo di un tool che permetterà agli utenti finali di ottimizzare le performance dei suoi SSD sotto Windows XP e Vista.
I nuovi drive X25-M sono già disponibili sul mercato all’ingrosso ad un prezzo – per ordini di 1000 unità – di 225 dollari per la versione da 80 GB e di 440 dollari per la versione da 160 GB . I modelli con chip da 50 nm erano stati introdotti, rispettivamente, ad un prezzo di 595 e 945 dollari.
Alessandro Del Rosso