Santa Clara (USA) – Hanno il sapore dei saldi prefestivi i tagli che Intel ha appena applicato alla sua linea di processori mobili, inclusi diversi modelli di Pentium M, Celeron M e pacchetti Centrino.
Le sforbiciate del chipmaker californiano hanno interessato solo il prezzo delle CPU standard, lasciando invece invariato quello dei modelli Low-Voltage e Ultra-Low Voltage. I ribassi, che arrivano al 33%, fanno strada all’arrivo di Centrino 2 ( Sonoma ) previsto per l’inizio dell’anno prossimo e di una nuova generazione di Pentium M con front-side bus a 533 MHz. Dietro queste riduzioni di prezzo c’è anche la volontà di favorire la diffusione della piattaforma Centrino sul mercato consumer, un traguardo particolarmente importante in vista delle festività natalizie.
Il prezzo dei Pentium M è stato decurtato di una percentuale che va dal 33,59% del modello 755 (2 MB di cache L2, 2 GHz di clock), che ora costa 423 dollari, al 13,28% dei modelli 715 (1,5 GHz) e 1,6 GHz (adotta la vecchia tecnologia a 0,13 micron e un solo MB di cache L2), il cui costo è in entrambi i casi di 209 dollari.
I Celeron M 340 (512 KB di cache L2, 1,5 GHz), 330 (1,4 GHz) e 320 (1,3 GHz) sono tutti scesi del 19,63% e costano ora 86 dollari. E’ invece rimasto invariato il prezzo dei due modelli top di gamma, il 360 (1 MB di cache L2, 1,4 GHz) e il 350 (1,3 GHz), che costano rispettivamente 134 e 107 dollari.
I pacchetti Centrino, che comprendono un processore Pentium M, un chipset e un modulo Wi-Fi, hanno invece subito un taglio di prezzo che va da circa il 30% delle soluzioni basate sul Pentium M 755 a circa il 10% di quelle basate sul Pentium M 725. I prezzi oscillano fra i 495 dollari del pacchetto 755/855GM/PRO-Wireless 2100 ai 267 dollari del pacchetto 725/855PM/Pro-Wireless 2200BG.
Maggiori dettagli sul nuovo listino prezzi si possono trovare in questa pagina del sito di Intel.
Se nel settore desktop Intel deve fronteggiare la concorrenza sempre più forte di AMD, e concedere all’avversaria quote di mercato, nel settore dei notebook il chipmaker sembra avere ancora la strada spianata: nell’ultimo trimestre il ha infatti registrato vendite record per i chip mobili.