L’avventura commerciale della microarchitettura Sandy Bridge di Intel ha sin qui dovuto affrontare i contraccolpi dell’ imbarazzante baco nei chipset scovato dal chipmaker, e mentre su questo fronte la situazione va normalizzandosi Santa Clara già pensa alle tecnologie del prossimo futuro. A un nuovo processo produttivo dovrebbero associarsi prestazioni migliorate sia nella componente CPU che in quella GPU .
La prossima architettura Intel è già nota come Ivy Bridge , e rappresenta il passaggio del chipmaker alla produzione di transistor a 22 nanometri. Le prime indiscrezioni sulle caratteristiche di Ivy Bridge – apparentemente scaturite da un memo interno all’azienda – parlano di CPU il 20% più veloci rispetto alla generazione precedente, e di componenti grafiche (GPU) il 30% più performanti.
Le CPU Ivy Bridge necessiteranno di un socket LGA1155 , e andranno associate al chipset Panther Point che è in fase di sviluppo – si spera senza bachi a corredo. I miglioramenti prestazionali delle nuove CPU scaturiranno da un incremento di frequenza di clock ma anche da nuove funzionalità e dalla maggiore efficienza energetica del processo produttivo a 22 nm.
Per quanto riguarda le GPU integrate, il core HD Graphics integrato in Ivy Bridge dovrebbe essere compatibile con le librerie grafiche DirectX 11, montare tra i 16 e i 24 stream processor e supportare la gestione dei flussi audiovisivi su porta HDMI 1.4. La nuova architettura necessiterà di investimenti e costi di sviluppo notevoli, al punto che Intel pianifica di aggiornare 4 delle sue fab per renderle capaci di produrre i microprocessori x86 di prossima generazione.
In attesa della presentazione ufficiale di Ivy Bridge, a ogni modo, Intel è costretta a gestire i problemi di mercato scaturiti dal baco dei chipset Sandy Bridge : Best Buy conferma di aver bloccato sul nascere il rinnovo della line-up informatica basata sulla nuova microarchitettura, mentre MSI e Acer si uniscono ai produttori che hanno già manifestato la volontà di supportare pienamente i clienti che fossero incappati nei chipset fallati.
La produzione di chipset per CPU Sandy Bridge privi del baco alla porta di comunicazione SATA è già stata avviata, conferma Intel, mentre dopo una fitta discussione con i partner OEM il chipmaker ha deciso di riprendere anche la consegna delle motherboard integranti i vecchi chipset risultati essere immuni al problema.
Alfonso Maruccia