Bruxelles – Gli ingegneri di Intel confermano che Light Peak, la tecnologia di interconnessione a 10 Gbps sviluppata nei Labs facenti capo a Santa Clara, non vedrà la luce prima del 2011: ma, se finora in pochi erano convinti che il primato detenuto dal consorzio USB potesse essere scalfito, ora il progetto di ricerca presentato per la prima volta allo scorso Intel Developer Forum sembra piacere al mercato. Stando infatti a quanto dichiarato da Jeff Demain, ricercatore di Santa Clara, ci sarebbero diverse realtà industriali interessate a testare ed eventualmente implementare la tecnologia nei propri prodotti.
Per scalzare il neonato USB 3.0, forte della vasta diffusione dei formati precedenti, sarà fondamentale dal punto di vista di Intel l’apporto massiccio di chi i computer li fabbrica, così come dei produttori di smartphone, fotocamere e tutte quelle periferiche che necessitano di sistemi di trasmissione adeguati alla mole di dati immagazzinata: “Esportare fotografie catturate con una fotocamere da 14 megapixel attualmente richiede ancora troppo tempo – ha dichiarato Wenn-Hann Wang, di Intel China – lo sviluppo attuale di Light Peak consente di trasferire dati a una velocità due volte maggiore rispetto a USB 3.0”. Entro l’anno, inoltre, la tabella di marcia degli Intel Labs prevede di decuplicare la capacità di banda di LightPeak da 10 a 100 Gbps.
Lo stadio attuale dello sviluppo di Light Peak ha condotto i ricercatori Intel alla realizzazione di uno slot di 1,2 centimetri quadrati applicato sia a laptop che desktop. In futuro l’architettura dovrebbe essere modificata per raggruppare almeno quattro ingressi LightPeak, secondo i tecnici Intel il minimo per consentire all’utente finale un’adeguata capacità di connessione a periferiche esterne.
L’obiettivo di Intel in questo settore è da considerare quantomeno ambizioso: rimpiazzare con un unico elemento gli attuali bus SATA, Ethernet, USB, e HDMI non sarà certo una passeggiata vista la fine occorsa a FireWire, creata nel 1995 dalla stessa azienda (Apple) che poi a fine 2009 ne ha decretato la fine eliminandola dalla dotazione del Macbook, e consegnando di fatto il primato a USB. Che ora deve guardarsi da un avversario che, almeno sulla carta, appare assai più competitivo rispetto ai precedenti, soprattutto grazie al supporto proprio di Intel che ne vuole fare uno standard.
Giorgio Pontico