Dopo aver presentato gli Xeon per server mainstream , capaci di supportare fino a 8 core, e quelli più “light” destinati ai micro-server , Intel Corporation annuncia una nuova famiglia di processori per server a due, quattro e otto socket. Gli Xeon E7-8800/4800/2800 nascono per soccorrere le divisioni IT ed evitare l’installazione di costose architetture RISC proprietarie per la gestione dei dati in situazioni “mission critical”.
L’azienda afferma che gli E7 definiscono un nuovo standard per le applicazioni di elaborazione di fascia alta, tra cui business intelligence, analisi dei dati in tempo reale e virtualizzazione . I dati tecnici parlano di CPU lavorate con processo a 32 nanometri che includono fino a 10 core con tecnologia Hyper-Threading e offrono prestazioni fino al 40 per cento più elevate rispetto all’attuale generazione Xeon. Utilizzando gli E7 con i programmi delle macchine virtuali si otterrebbero prestazioni superiori stimate intorno al 25 per cento.
Questi nuovi Xeon “mission critical” prendono anche in prestito un paio di funzioni di sicurezza viste nelle versioni mainstream, per assicurare la protezione massima nelle fasi di avvio, migrazione o in inattività agli ambienti virtualizzati. Nello specifico la tecnologia Intel TXT protegge le applicazione dagli imprevisti dell’avvio, mentre le nuove istruzioni AES-NI accelerano le operazioni riguardanti i dati cifrati.
I modelli 10 core E7-8870, E7-4870 e E7-2870, basati su micro-architettura Westmere, raggiungono la velocità di 2,4 GHz con un TDP massimo di 130 watt. I nuovi chip includono la nota tecnologia Intelligent Power , che riduce dinamicamente il consumo energetico in base al carico di lavoro e all’attività in corso. La nuova famiglia di processori E7 è costituita da un totale di 18 nuovi processori, che include anche modelli a 6 core. Per i prezzi , sempre in lotti da 1.000 unità, si oscilla tra 774 e 4616 dollari.
Roberto Pulito