Intel: Xeon sui laptop? Si può fare

Intel: Xeon sui laptop? Si può fare

Per la prima volta nella sua storia, Santa Clara annuncia l'arrivo di una intera famiglia di processori Xeon su sistemi con form factor da portatile. Delle autentiche "workstation", anche se al momento i dettagli sono scarsi
Per la prima volta nella sua storia, Santa Clara annuncia l'arrivo di una intera famiglia di processori Xeon su sistemi con form factor da portatile. Delle autentiche "workstation", anche se al momento i dettagli sono scarsi

Intel ha deciso di far debuttare l’architettura Xeon anche sui portatili, una novità che Santa Clara ha annunciato al netto delle informazioni che contano davvero (clock, numero di core, TDP ecc.) promettendo di svelare tutti i dettagli in occasione dell’IDF (Intel Developer Forum) di metà agosto.

Il marchio Xeon è tradizionalmente appannaggio delle CPU Intel di classe server /CED, una tipologia di prodotto che condivide la stessa architettura di processore di base delle CPU consumer (x86-64) ma che è in grado di offrire caratteristiche esclusive dedicate agli ambiti applicativi tipici del mercato enterprise/professionale.

Tali caratteristiche saranno prevedibilmente parte anche di Xeon E3-1500M v5 , la famiglia di CPU per workstation in forma di laptop testé annunciata da Chipzilla , e includeranno il supporto alla memoria con correzione di errore (ECC), la tecnologia di gestione da remoto vPro, la connettività Thunderbolt 3/USB 3.1 di seconda generazione (10 Gbps) e tutto quanto.

I chip Xeon E3-1500M saranno realizzati a partire dalla stessa microarchitettura e dallo stesso processo produttivo (14nm) di Skylake , comunica Intel, e saranno indirizzati a scenari applicativi che necessitano di determinate performance quali CAD, engineering , creazione di contenuti e altro ancora.

Quello che Intel non annuncia, almeno per il momento, è la reale capacità del futuri Xeon per portatili: su server e nei data center l’approvvigionamento energetico non è in genere un problema, ma il doversi confrontare con sistemi “portatili” per vocazione e dotati di batteria dalla durata limitata costringerà Santa Clara a fare i conti con limitazioni di non poco conto sul fronte del numero dei core fisici integrati, della frequenza di funzionamento e del voltaggio.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
10 ago 2015
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