Intelligenza artificiale, Ben Affleck spiega perché non la teme

Intelligenza artificiale, Ben Affleck spiega perché non la teme

Secondo Ben Affleck l'intelligenza artificiale non rappresenta una minaccia diretta per l'industria cinematografica a causa dei suoi limiti creativi.
Intelligenza artificiale, Ben Affleck spiega perché non la teme
Secondo Ben Affleck l'intelligenza artificiale non rappresenta una minaccia diretta per l'industria cinematografica a causa dei suoi limiti creativi.

Ben Affleck non teme l’intelligenza artificiale. O almeno così sembra, a giudicare dalle sue parole. In occasione del summit organizzato a New York dal canale americano CNBC, l’attore ha dichiarato che a suo avviso l’AI non rappresenta una minaccia diretta per l’industria cinematografica. Se non altro “i film saranno una delle ultime cose a essere sostituite dall’intelligenza artificiale“.

Come fa a esserne così sicuro? Perché l’intelligenza artificiale ha dei limiti creativi, non ha un gusto personale, né sa distinguerlo o creare sulla base di quello. “Può scrivere versi che sembrano di epoca elisabettiana. Ma non può scrivere Shakespeare“. Insomma, Per Affleck la questione è chiara, l’AI può essere solo un buon imitatore, nulla di più.

D’altro canto, sa bene che l’intelligenza artificiale eliminerà gli intermediari tra i compiti meno creativi e più costosi della produzione cinematografica, abbassando i budget e quindi la barriera all’ingresso. Ma questo permetterà a nuove voci di farsi sentire. Quindi, come si suol dire, non tutti i mali vengono per nuocere.

L’impatto dell’intelligenza artificiale sul cinema

Ben Affleck è ovviamente consapevole del fatto che l’intelligenza artificiale avrà un profondo impatto sul lavoro di molti dipendenti dell’industria cinematografica, ma non pensa che sostituirà presto il vero cinema.

Ha poi paragonato l’AI a un artigiano. A suo dire, gli artigiani possono imparare a costruire mobili Stickley sedendosi accanto a qualcuno, vedendo la sua tecnica e imitandolo. È così che funzionano i generatori di video come Sora e i modelli linguistici di grandi dimensioni come ChatGPT. Si tratta semplicemente di impollinazione incrociata di cose già esistenti. Non si crea nulla di nuovo.

L’artigianato è sapere come lavorare. L’arte è sapere quando fermarsi. E credo che sapere quando fermarsi sarà una cosa molto difficile da imparare per l’AI“, ha aggiunto.

Per lui, l’intelligenza artificiale potrebbe essere in grado di offrire servizi personalizzati agli spettatori, come cambiare l’episodio di una serie a pagamento, dove sarà possibile modificare il corso della storia. Secondo Ben Affleck, però, il fatto che non sia in grado di creare contenuti originali da zero le impedirà – almeno per un po’ – di sostituire gli autori e di prendere il posto degli artisti che lavorano nell’industria cinematografica.

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Pubblicato il
20 nov 2024
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