Il deepfake sfrutta l’intelligenza artificiale per manipolare le immagini e le voci di persone reali, creando video o audio falsi ma convincenti. Questa tecnica è diventata sempre più sofisticata e difficile da rilevare, e viene spesso usata per scopi illeciti o dannosi.
Un esempio è la diffusione di truffe sui social network come TikTok, dove alcuni utenti si spacciano per personaggi famosi usando i loro volti e le loro voci, e cercano di ingannare i fan o di guadagnare soldi con la pubblicità. Questo comporta una violazione della privacy e della reputazione delle celebrità, che vedono le loro immagini e le loro voci saccheggiate senza il loro consenso per creare contenuti falsi o ingannevoli.
Il deepfake è cresciuto a tal punto che perfino l’FBI mette in allerta gli utenti di Internet. E quando entra in gioco TikTok, la faccenda si complica, soprattutto quando è coinvolta l’intelligenza artificiale. Il popolare social network cinese è una delle piattaforme dove il deepfake è più diffuso. Alcuni utenti, infatti, si divertono a usare l’AI per imitare le voci dei personaggi famosi e fargli dire cose divertenti o provocatorie. Questa pratica può essere vista come una forma di parodia o satira, ma anche come un modo per ingannare o diffamare le persone coinvolte. Questo fenomeno, inoltre, crea confusione tra gli spettatori, che non sempre riescono a distinguere il vero dal falso.
Deepfake e diritti d’immagine
Ad esempio, Tom Hanks ha dichiarato che il suo volto è stato usato per pubblicizzare un piano dentistico. Anche lo YouTuber MrBeast ha avvertito i suoi fan di una truffa con l’iPhone che utilizza il suo volto e la sua voce per attirare le persone a cliccare su un link. Questi casi sollevano la questione della responsabilità delle piattaforme di social media nel contrastare il fenomeno del deepfake, che può avere conseguenze negative per la reputazione e la sicurezza delle persone coinvolte. Alcuni esperti ritengono che sia necessario adottare misure legali ed etiche per regolamentare l’uso del deepfake e proteggere i diritti delle vittime.
Alcune star, come Keanu Reeves, Robert Downey Jr. o Margot Robbie, sono spesso vittime del fenomeno Unreal su TikTok. Sebbene gli account Unreal specifichino che si tratta di un deepfake, ci si chiede se questo sia sufficiente a tutelare i diritti d’immagine delle celebrità coinvolte. Infatti, alcuni account Unreal monetizzano i video.
Inoltre, il deepfake può danneggiare la reputazione e la credibilità delle persone, creando confusione e disinformazione tra il pubblico. Questo fenomeno perciò, richiederebbe una maggiore regolamentazione dell’uso del deepfake, ma al momento non esiste realmente nulla per proteggere l’immagine e la voce delle celebrità utilizzate a fini di appropriazione indebita.
Il deepfake deve essere segnalato su TikTok da marzo
Dallo scorso marzo, il social network ha imposto agli account che pubblicano questo tipo di contenuti di etichettarli come falsi, per evitare di ingannare gli utenti. Questa è la regola che seguono gli account Unreal, per esempio, che usano l’intelligenza artificiale per imitare le voci delle celebrità. Tuttavia, TikTok non vieta completamente l’uso di immagini di celebrità, purché non si tratti di abusi, disinformazione o pubblicità. Il problema è che il social network non è molto trasparente sul modo in cui modera questi contenuti, e non sempre riesce a rilevare e rimuovere quelli che violano le sue norme.