Il dibattito sull’eticità e bontà dell’intelligenza artificiale dura da anni ma, man mano che lo sviluppo continua e arriva a traguardi mozzafiato come ChatGPT, ci si accorge sempre di più della nostra incapacità di identificare il giusto percorso al fine di evitare l’evoluzione più pericolosa degli strumenti IA, con la rimozione di posti di lavoro ora occupati da esseri umani.
Ciononostante, siamo costretti ad ammettere che il potenziale delle IA è troppo notevole per evitare di procedere con il suo sviluppo. Le incognite restano molte, ma esistono studi che tentano di dare risposte ai numerosi quesiti posti dagli analisti, filosofi e tutti coloro che temono le intelligenze artificiali. Il caso più recente proviene da Goldman Sachs, la quale ha provato a inquadrare – alla luce degli eventi recenti – i lavori che spariranno a causa loro.
Quali lavori spariranno a causa dell’intelligenza artificiale?
Stando allo studio condiviso anche dal Financial Times, l’intelligenza artificiale generativa, ovvero quella in grado di generare contenuti senza l’intervento umano, potrebbe portare all’aumento del PIL globale annuo del 7% nei prossimi dieci anni, complici i risparmi derivanti dalla sostituzione degli esseri umani in determinate mansioni.
Per essere precisi, si legge che “circa due terzi dei lavori attuali sono esposti a un certo grado di automazione”, tanto che circa il 50% del lavoro svolto quotidianamente dalla maggior parte delle persone potrebbe passare “in mano” alle IA. I settori maggiormente colpiti sarebbero quelli amministrativo e legale, oltre a quello bancario e finanziario; tuttavia, non bisogna aspettarsi una sostituzione totale del lavoratore, il quale si troverebbe invece nella posizione di controllore dell’intelligenza artificiale, usata come strumento per facilitare l’attività lavorativa e aumentare le ore di tempo libero a disposizione.
Al contrario, i mestieri pratici come l’operaio o l’artigiano non verranno mai sostituiti secondo Goldman Sachs. Lo stesso vale per i lavoratori del settore edile e delle manutenzioni, o del mondo della ristorazione. Pertanto, a conti fatti con i dati disponibili attualmente, solo il 5% circa dei mestieri potrebbe essere completamente sostituito dall’intelligenza artificiale.
I ricercatori escludono a priori l’ipotesi di adottare l’IA per compiti delicati come pronunciare una sentenza in tribunale o valutare lo stato dei pazienti negli ospedali: ci dovrà essere sempre almeno un essere umano con il compito cruciale di valutare attentamente la correttezza dell’output fornito dall’intelligenza artificiale.