Regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale. Questa è la proposta della Commissione europea che dovrebbe essere annunciata il prossimo 21 aprile e successivamente approvata dal Parlamento europeo (con eventuali modifiche). La bozza di 81 pagine è stata pubblica online e può essere letta a questo indirizzo. Uno dei divieti riguarda la sorveglianza di massa, per la quale l’UE esprime una forte presa di posizione indicando stringenti limiti e relative sanzioni.
Norme europee per l’intelligenza artificiale
Se la proposta verrà approvata, l’Europa imporrà dei vincoli molto stringenti all’uso dell’intelligenza artificiale, in modo analogo al rispetto della privacy sulla base del GDPR. Gli Stati membri dovrebbero istituire comitati di valutazione per testare e convalidare i sistemi di IA ad alto rischio.
Le aziende che sviluppano o vendono software AI vietati nell’Unione europea, comprese quelle con sede in altre parti del mondo, potrebbero essere multate fino al 4% delle loro entrate globali. L’articolo 4 elenca gli usi vietati dell’intelligenza artificiale: sistemi progettati per manipolare decisioni, opinioni e comportamenti umani; sistemi che sfruttano o predicono informazioni su persone o gruppi per colpire le loro vulnerabilità; sistemi usati per la sorveglianza di massa attraverso monitoraggio delle persone, intercettazione delle comunicazioni o accesso ad altri dati; sistemi usati per creare un “social score“, ovvero un punteggio basato sul comportamento sociale (anche online).
Tra i sistemi considerati ad alto rischio ci sono quelli che rappresentano un pericolo per la sicurezza (ad esempio le self-driving car) e quelli che possono influire sui mezzi di sussistenza delle persone (ad esempio quelli usati per le assunzioni lavorative e le decisioni della magistratura).
Per la valutazione dei sistemi ad alto rischio e le modifiche ai divieti deve essere istituita una European Artificial Intelligence Board costituita da rappresentanti di ogni paese. Ci sono inoltre riferimenti all’autorizzazione speciale da richiedere per l’uso di sistemi di identificazione biometrica remota negli spazi pubblici e alle notifiche richieste quando una persona interagisce con un sistema IA.
Dopo la pubblicazione della bozza sono già arrivate le prime critiche da esperti di diritti digitali e privacy. Sicuramente sarà un argomento che farà molto discutere nei prossimi mesi.