L'intelligenza artificiale e il vino: nuove opportunità per l'enologia

L'intelligenza artificiale e il vino: nuove opportunità per l'enologia

L’intelligenza artificiale può aiutare i produttori di vino a migliorare la qualità e l’innovazione del loro prodotto, ma anche la comunicazione.
L'intelligenza artificiale e il vino: nuove opportunità per l'enologia
L’intelligenza artificiale può aiutare i produttori di vino a migliorare la qualità e l’innovazione del loro prodotto, ma anche la comunicazione.

Il mondo del vino è in continua evoluzione e richiede sempre più competenze, innovazione e qualità. Per rispondere a queste esigenze, i produttori di vino possono contare su un alleato sempre più prezioso: l’intelligenza artificiale. Si tratta di una tecnologia che permette di creare sistemi in grado di apprendere, ragionare e risolvere problemi in modo autonomo o assistito.

L’IA può essere applicata in diversi ambiti del settore vitivinicolo, dalla produzione alla comunicazione, passando per la degustazione e la vendita.

Intelligenza artificiale in cantina, cosa cambia

Uno degli ambiti in cui l’intelligenza artificiale può essere più utile è la cantina, dove si svolgono le fasi cruciali della produzione del vino. Grazie all’IA, i produttori possono raccogliere e analizzare una grande quantità di dati sulle condizioni ambientali e di produzione, come la temperatura, l’umidità, la fermentazione, il tempo di invecchiamento e molti altri ancora. Questi dati possono poi essere utilizzati per identificare i fattori che influenzano la qualità del vino e migliorare il processo produttivo.

Ad esempio, l’AI può aiutare a ottimizzare il dosaggio dei lieviti, a controllare il livello di ossigeno, a prevenire le malattie delle uve e a regolare il grado alcolico. Inoltre, l’IA può essere utilizzata per sviluppare modelli di previsione sulla produzione e la domanda di vino, aiutando i produttori a gestire meglio le scorte e a ridurre gli sprechi.

L’obiettivo finale è quello di ottenere vini di alta qualità con maggiori rendimenti e minori costi di produzione, ma anche di comprendere meglio il processo produttivo e preservare la tradizione vitivinicola.

Il primo vino creato dall’intelligenza artificiale: The End

The End è un vino molto particolare, nato dalla collaborazione tra l’intelligenza artificiale ChatGPT e l’enoteca Aubert & Mathieu. Si tratta del primo vino progettato dall’AI secondo le specifiche dei produttori, che hanno voluto sperimentare un nuovo modo di creare e comunicare il vino.

ChatGPT ha suggerito il nome The End, che richiama sia la fine di un processo creativo sia l’inizio di una nuova era nel settore enologico. Ha anche proposto il prezzo di 29,90 euro, che si basa su una valutazione del mercato e della qualità del prodotto. Inoltre, ha elaborato un piano marketing innovativo, che prevede la vendita online del vino sul sito dell’azienda e la diffusione di una storia coinvolgente sui social media.

ChatGPT non si è limitato a dare consigli sul marketing, ma ha anche fornito indicazioni sui metodi di vinificazione e sugli assemblaggi da effettuare. Il vino è una cuvée Languedoc biologica, fruttata ed equilibrata, prodotta con il 60% di Grenache e il 40% di Syrah. ChatGPT ha scelto queste varietà perché si adattano bene al terroir e al clima della regione.

Il vino è stato presentato in Francia a giugno 2023 e ha suscitato interesse e curiosità tra gli appassionati e gli esperti del settore. Le 600 bottiglie prodotte sono state vendute in pochi giorni, dimostrando il successo dell’iniziativa. Tuttavia, i produttori non vogliono fermarsi qui, ma intendono continuare a esplorare le infinite potenzialità dell’AI nel settore enologico, senza sottovalutare i limiti e le problematiche sociali che essa comporta.

L’intelligenza artificiale diventa Sommelier

Un altro ambito in cui l’intelligenza artificiale può essere applicata al mondo del vino è la degustazione. L’IA può, infatti, essere usata per analizzare le caratteristiche chimiche e sensoriali del vino e per fornire delle valutazioni oggettive e comparative. Ad esempio, l’IA può aiutare a identificare i difetti del vino, come il sentore di tappo o l’ossidazione, o a riconoscere le differenze tra vini simili o falsificati.

Inoltre, l’IA può essere usata per suggerire l’abbinamento vino-cibo migliore, basandosi sui profili aromatici e gustativi dei prodotti. Un esempio di questo tipo di applicazione è quello di WineCab, una cantina intelligente che utilizza l’IA per conservare, catalogare e consigliare i vini.

Winecab è dotata di un braccio robotico che seleziona e serve il vino, di una telecamera che scansiona le etichette e di un software che analizza i vini e suggerisce gli abbinamenti. Winecab è in grado di memorizzare fino a 600 bottiglie e di fornire informazioni dettagliate sui vini, come la storia, la provenienza, le caratteristiche e le recensioni.

L’intelligenza artificiale nella comunicazione del vino

L’intelligenza artificiale può essere anche un valido strumento per la comunicazione del vino, sia per i produttori che per i consumatori. I produttori possono utilizzare l’IA per creare contenuti originali e accattivanti sui loro vini, come testi, immagini, video o podcast. Questi contenuti possono poi essere diffusi sui canali digitali, come i siti web, i social media o le piattaforme di e-commerce, per raggiungere un pubblico più ampio e diversificato.

I consumatori possono invece utilizzare l’IA per informarsi e apprendere sul mondo del vino, grazie a sistemi interattivi e personalizzati. Ad esempio, possono usare chatbot o assistenti vocali che rispondono alle loro domande sul vino, li guidano nella scelta del vino più adatto alle loro preferenze o li aiutano a scoprire nuovi vini. Un esempio in questo senso è Wine Searcher, un sito web e un’app che permette di cercare e confrontare i prezzi di vini, birre e distillati in migliaia di negozi online.

Wine Searcher offre anche informazioni sulle regioni, le denominazioni, i vitigni e le novità del settore vitivinicolo. Con Wine Searcher è possibile trovare il miglior prezzo per i prodotti desiderati, scoprire le enoteche premiate vicino a sé, leggere le recensioni dei critici e degli utenti, e accedere a contenuti educativi e divertenti sul mondo del vino. Wine Searcher è uno strumento utile sia per i consumatori che per i professionisti del vino, che possono usare il sito o l’app per informarsi, acquistare o vendere vini online.

Come usare Wine Searcher

Per usare Wine Searcher, basta digitare il nome di un vino, un vitigno o una regione nella barra di ricerca, oppure scansionare l’etichetta di una bottiglia con la fotocamera del proprio dispositivo. Si otterranno così i risultati relativi al prodotto cercato, con i prezzi, le disponibilità, le caratteristiche e le valutazioni. Si può anche filtrare la ricerca per paese, regione, annata, colore, stile o punteggio. Inoltre, si può accedere alle sezioni dedicate alle regioni, ai produttori, alle notizie e alle raccomandazioni. Wine Searcher è disponibile sia come sito web che come applicazione per iOS e Android. L’applicazione offre le stesse funzionalità del sito web, con l’aggiunta della possibilità di scansionare le etichette con la fotocamera.

Wine Searcher è un esempio di come l’intelligenza artificiale possa essere applicata al mondo del vino, facilitando la ricerca, il confronto e l’acquisto di vini online. L’AI permette, infatti, di raccogliere e analizzare una grande quantità di dati provenienti da diverse fonti online, come i siti web delle enoteche, le guide del vino, i social media e i blog.

Questi dati possono poi essere utilizzati per creare dei sistemi in grado di fornire delle informazioni accurate e aggiornate sui prodotti disponibili sul mercato, nonché dei suggerimenti personalizzati in base alle preferenze degli utenti. L’intelligenza artificiale può anche essere usata per riconoscere le etichette dei vini tramite la fotocamera del dispositivo, facilitando la ricerca dei prodotti.

Intelligenza artificiale nel settore vinicolo: sfide e limiti

L’IA applicata al mondo del vino presenta anche delle sfide e dei limiti da considerare. Innanzitutto, l’intelligenza artificiale non può sostituire il ruolo dell’uomo nella produzione e nella comunicazione del vino, ma solo integrarlo e supportarlo. Il vino è infatti il frutto di una tradizione secolare che richiede passione, esperienza e creatività umana.

Inoltre, l’IA deve essere usata con criterio ed etica, rispettando la verità e la qualità del prodotto e dei contenuti. L’IA non deve essere usata per ingannare o manipolare i consumatori, ma per informarli e coinvolgerli in modo trasparente e responsabile. Infine, l’intelligenza artificiale deve essere accessibile e inclusiva, cioè in grado di raggiungere tutti i tipi di consumatori, indipendentemente dalla loro età, cultura o livello di conoscenza del vino.

L’intelligenza artificiale offre al mondo del vino delle opportunità interessanti per migliorare la produzione, la degustazione e la comunicazione del vino. Tuttavia, deve essere usata con consapevolezza e rispetto, valorizzando la tradizione vitivinicola e il ruolo dell’uomo. Solo così l’IA potrà essere al servizio dell’enologia e non viceversa.

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Pubblicato il
3 nov 2023
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