L’intelligenza artificiale rappresenta una sfida e un’opportunità per il futuro dell’umanità, creando una sorta di confronto tra le capacità cognitive delle macchine e quelle degli esseri umani. Le domande e i dubbi che sorgono sono molti, ma forse la situazione potrebbe essere più semplice di quanto si pensi, soprattutto se si considera che il futuro comporterà dei cambiamenti, come è sempre accaduto in seguito a qualsiasi innovazione tecnologica, ma questo non implica necessariamente una sorte negativa per l’essere umano. Al contrario, l’intelligenza artificiale può essere vista come un supporto valido e reale, se sviluppata e utilizzata in modo corretto e intelligente.
Intelligenza artificiale Vs intelligenza umana
L’intelligenza artificiale è in grado di svolgere compiti che imitano le capacità umane e si basa su algoritmi e analisi dei dati che le consentono di elaborare le informazioni e di adattarsi alle situazioni. Il suo sviluppo è importante e può essere applicata in quasi tutti gli ambiti, per fare qualche esempio è un valido e importante supporto per la medicina, l’industria, l’istruzione, l’arte ma anche il divertimento.
L’intelligenza umana, invece, è la capacità di comprendere, pensare, creare e interagire con il mondo circostante. L’intelligenza umana si basa su processi mentali che coinvolgono la memoria, l’attenzione, l’emozione, la motivazione e la creatività, ed è influenzata da fattori biologici, psicologici, sociali e culturali. Anch’essa fondamentale per moltissimi contesti, oggi e nel futuro.
Futuro: le paure verso lo sviluppo dell’AI
Non si può negare che ci troviamo di fronte a due intelligenze profondamente diverse, anche se l’intelligenza artificiale e l’intelligenza umana hanno dei punti in comune. Le differenze sostanziali tra le due intelligenze sono notevoli e riguardano aspetti come la velocità, l’accuratezza, l’abilità, l’emozione e la creatività. Ma il problema principale è proprio le similari abilità delle due intelligenze, in quanto nascono molti dubbi riguardo l’originalità e la vera creatività di un contenuto generato dall’AI. Infatti, la paura è sostituire qualcosa di realmente innovativo creato dall’uomo con qualcosa di fittizio e copiato generato dall’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale e l’intelligenza umana: le differenze
Tuttavia, rimane il fatto che l’intelligenza artificiale, per alcuni ambiti, molto più veloce e produttiva, è una risorsa importante. Infatti, anche se entrambe le intelligenze sono in grado di generare dei contenuti, ci sono delle notevoli differenze tra di esse. In primis la velocità, l’intelligenza artificiale può elaborare le informazioni ed eseguire i calcoli molto più velocemente degli esseri umani, grazie alla sua potenza computazionale. Infatti, è in grado di analizzare grandi quantità di dati in pochi secondi e trovare soluzioni ottimali a problemi complessi. Ma non solo, tra le altre differenze troviamo:
- Supporto tecnico: l’intelligenza artificiale riduce gli errori, ma non solo può evitare le distorsioni cognitive e i pregiudizi che possono influenzare il giudizio umano.
- Abilità: l’IA è in grado di svolgere moltissime attività, spesso complesse per l’uomo.
- Maggiore produttività: l’intelligenza artificiale non ha emozioni o sentimenti che possano interferire con le sue decisioni o le sue azioni; quindi, non ha bisogno di motivazione o di soddisfazione personale per svolgere i suoi compiti.
Tutto ciò però significa che l’intelligenza umana è fondamentale per sviluppare proprio tutte queste abilità che l’intelligenza artificiale possiede.
Collaborazione tra le due intelligenze
L’IA potrà aiutare gli esseri umani a migliorare le loro prestazioni, a risparmiare tempo e risorse, a prevenire i rischi e a scoprire nuove opportunità. Gli esseri umani, come già oggi accade, potranno fornire all’intelligenza artificiale il contesto, il significato, la supervisione e il feedback necessari per il suo apprendimento e il suo sviluppo. Per uno sviluppo ottimale, devono coesistere l’evoluzione e l’assenza di conflitto, in particolare l’IA e l’intelligenza umana potranno evolvere insieme, influenzandosi reciprocamente. L’IA potrà acquisire caratteristiche umane, come l’emozione, la creatività o la moralità. Gli esseri umani potranno potenziare le loro capacità cognitive, fisiche o sociali, grazie all’IA.
Il futuro dell’AI
Il futuro dell’intelligenza artificiale e dell’intelligenza umana dipenderà da come queste due forme di intelligenza si integreranno e si completeranno. Il compito più grande spetta all’uomo, che deve decidere come usare l’IA e le sue piattaforme. È prevedibile che nel futuro si crei una collaborazione tra le due intelligenze, sfruttando e modificando anche i lavori e gli approcci con esse. Tra i possibili scenari futuri, uno dei più rilevanti è la collaborazione tra l’intelligenza artificiale e l’intelligenza umana per raggiungere obiettivi più velocemente, sfruttando i rispettivi punti di forza.
Intelligenza artificiale: il supporto che serve
Infine, è fondamentale che nella percezione collettiva si instauri la consapevolezza che l’intelligenza artificiale e l’intelligenza umana sono due fenomeni diversi, ma non necessariamente antagonisti. L’obiettivo non deve essere stabilire quale sia superiore o inferiore, ma capire come sfruttare lo sviluppo dell’IA e come le due intelligenze possano convivere e cooperare per il futuro.
L’intelligenza artificiale deve essere utilizzata per scopi utili e produttivi, non per danneggiare l’umano e il suo ambiente. Anche nel lavoro, una delle paure più grandi della comunità, l’IA non deve essere vista come un sostituto dell’uomo, ma come un’opportunità di crescita e di nuove realtà lavorative. Inoltre, fino a prova contraria, l’IA ha bisogno del controllo e della supervisione dell’essere umano, per questo il suo sviluppo è strettamente collegato all’intelligenza umana e viceversa.