Torino – Intercettazioni abusive nel mirino della Guardia di Finanza di Torino: le Fiamme Gialle, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, hanno svolto 13 perquisizioni per altrettanti soggetti coinvolti in indagini su alcuni casi di intercettazione abusiva.
L’accusa riguarda la violazione dell’articolo 617 bis del Codice Penale, che vieta “l’installazione di strumenti atti all’intercettazione telefonica”. Gli indagati risultano essere acquirenti di un’applicazione software installata sul proprio apparecchio. Il software in questione sfrutta il modulo GPS eventualmente presente sul cellulare per monitorarne la posizione, e consente di tenere sotto controllo il registro delle chiamate ricevute ed effettuate, nonché di monitorare gli SMS. Tra i 13 indagati figurano investigatori privati e amanti gelosi, smaniosi di tenere sotto controllo le comunicazioni dei rispettivi partner.
Sotto sequestro sono finiti telefonini, SIM card, computer e vari dispositivi di intercettazione. Tutto l’occorrente per trasformarsi in investigatori telematici poteva essere acquistato via web per cifre popolari: con un investimento intorno ai 150 euro era possibile aggiudicarsi tutto il necessario per acquisire il controllo del telefonino desiderato.
Anche alla luce di questi episodi, se qualcuno dovesse temere per la propria privacy potrebbe sempre ricorrere a soluzioni dichiarate a prova di spia, come SMS007 (un’applicazione Java che promette messaggini non intercettabili), oppure un cellulare dotato di sistemi di cifratura delle conversazioni .
Dario Bonacina