Per tentare di aggirare le censure, per fare in modo che i disastri non siano irreparabili, per far fronte a piccoli disservizi: Internet Archive, nella sua missione di custodire la cultura e la memoria della Rete e di renderla accessibile a tutti, si propone di replicare la propria infrastruttura in un’altra località fisica, in Canada.
“Il 9 novembre in America ci siamo svegliati con una nuova amministrazione che ha promesso cambiamenti radicali” scrive il fondatore Brewster Kahle: i piani del presidente eletto Donald Trump , benché ancora da formalizzare, nei grossolani propositi di “chiudere quella Internet” per mettere a tacere gli estremismi e interrompere le pratiche di reclutamento terrorista non lasciano presagire particolari tutele rispetto alla libertà di espressione in Rete.
#DonaldTrump advocates closing up the Internet 2 stop the process of thought/free speech. So Communist China-like. pic.twitter.com/hRab3xpVcK
– NotBuffytheVMPslayer (@NotBUFFY_VS) 8 dicembre 2015
Per questo motivo, Kahle suggerisce che “istituzioni come la nostra, create per operare a lungo termine, hanno bisogno di cambiare”.
Internet Archive conserva un patrimonio di conoscenza di 26 petabyte di dati, che abbraccia tutta la Rete e va oltre, tra testi , video e software , lambendo altri media per documentare la politica . La Wayback Machine immagazzina 750 milioni di pagine Web a settimana, per tenere traccia della storia della Rete e per creare una memoria che sopravviva alle censure e ai revisionismi , strumenti che i governi di tutto il mondo dimostrano di non esitare ad impugnare. La storia recente dimostra come Internet Archive sia un obiettivo sensibile: la Russia e l’ India ne hanno decretato l’ inaccessibilità per impedire ai propri netizen di consultare un documento di stampo estremista.
Allo stesso modo, Internet Archive potrebbe rivelarsi uno straordinario strumento di monitoraggio : se solo conservasse i dati di navigazione dei propri utenti se solo non ne cifrasse le connessioni , le agenzie investigative di paesi che negano l’accesso alle fonti originali potrebbero individuare con una discreta precisione coloro che si intrattengono con materiale proibito, altrimenti irraggiungibile.
Internet Archive per il momento ha sede a San Francisco, per il momento le leggi statunitensi garantiscono che operi con un certo margine di libertà. Ma l’aria potrebbe cambiare e, “in vista di un Web che potrebbe dover affrontare maggiori restrizioni”, la biblioteca della Rete vuole assicurarsi di poter continuare a perseguire la propria missione tutelando i propri utenti , “conservando i nostri materiali culturali al sicuro, continuando a renderli accessibili in maniera privata e perpetua”.
Per questo motivo, e per limitare i danni di eventuali benché non improbabili danneggiamenti materiali , Internet Archive si è proposta l’obiettivo di duplicare la propria infrastruttura in Canada: se è vero che la cultura digitale è più facilmente replicabile rispetto al corrispettivo analogico, Kahle ricorda che è un’operazione che costerà milioni . Per questo motivo invita i propri utenti a donare , per consolidare la biblioteca digitale del futuro e mantenerla libera e gratuita.
Gaia Bottà