Sarà una pioggia benefica che bagnerà ognuno dei protagonisti delle vicende legate al fenomeno libro. Gli autori potranno godere di una più ampia diffusione delle proprie opere, grandi e piccoli editori potranno contare su una distribuzione diretta ai lettori che, a loro volta, riusciranno a raggiungere un accesso davvero universale a tutta la conoscenza. Sono tra le parole più efficaci per presentare il progetto BookServer , uno sguardo sul futuro del libro ad opera di Internet Archive , ovvero l’organizzazione nonprofit dedicata alla costruzione di una biblioteca digitale aperta e gratuita.
Un progetto certamente ambizioso, che dovrebbe dare una grossa spinta alle già note strategie di IA, per riuscire a realizzare quello che potrebbe risultare come il più grande archivio indicizzato di pubblicazioni sulla faccia di Internet . BookServer permetterà a tutti gli utenti di trovare, comprare o prendere in prestito libri in formato digitale praticamente da ogni risorsa proveniente dai meandri del web. Per di più, i testi disponibili potranno essere consultati indipendentemente dal tipo di dispositivo utilizzato, che sia laptop, smartphone o game console .
Stando alla visione illustrata da Brewster Kahle, founder di Internet Archive, BookServer creerà un sistema aperto per permettere ai motori di ricerca di indicizzare una grande varietà di testi provenienti da altrettanto grandi varietà di risorse online. Una maniera, in pratica, per dare ad editori, biblioteche e singoli autori la possibilità di diffondere le proprie opere presso le vaste platee dei netizen. Si utilizza, tuttavia, il futuro oltre che il condizionale perché il progetto di Kahle è ancora in fase di sviluppo e ci vorranno potenzialmente degli anni prima di vederlo realizzato.
È vero anche che la visione di Kahle è già particolarmente ricca di particolari, a partire dal suo scopo primario: permettere all’utente di trovare un determinato testo online a partire da tutte le risorse che lo contengono. E poi sicuramente un altro scopo, quello di mantenere un’infrastruttura aperta per combattere la distribuzione in formato proprietario come accade con Amazon Kindle Store la cui estensione AZW è supportata solo ed esclusivamente dai suoi eReader.
Kahle ha poi spiegato di essere stato al lavoro su questo progetto da svariati anni, addirittura prima dell’avvento del World Wide Web. La sua idea tuttavia, si era scontrata con una tecnologia non pronta: “Abbiamo ora ottenuto l’accesso universale a contenuti gratuiti – ha dichiarato Kahle – e quindi è arrivato il momento di giungere all’accesso universale alla conoscenza, con la consapevolezza che non tutto sarà gratuito”. Quello che è apparso chiaro è che la mossa di IA va verso la diffusione di testi senza per forza passare per i luoghi presidiati da Amazon e Google Books.
Luoghi, soprattutto come il secondo citato, che stanno diventando sempre più incandescenti. Ora ci si è messa anche la Cina nel flusso di critiche nei confronti del progetto di digitalizzazione di Mountain View: un gruppo legato al copyright ha accusato BigG di aver scansionato quasi 20mila testi cinesi senza autorizzazione . “Google – ha dichiarato un dirigente della China Written Works Copyright Society – ha violato una regolamentazione internazionale ampiamente condivisa che stabilisce che ogni uso di un’opera protetta da copyright debba essere autorizzato e pagato. Nessuno degli autori da noi contattati ha potuto confermare l’avvenuta notifica da parte di Google della scansione delle loro opere”.
Mauro Vecchio