Benin, Togo, Niger e Nigeria sono rimasti senza Internet a causa di un guasto al cavo sottomarino che permette a quella parte del continente di collegarsi alla Rete.
Già nel gennaio 2008 i cavi sottomarini Flag Telecom e SEA-ME-WE 4 che collegano Medio Oriente, India e Malesia erano stati danneggiati , escludendo dal Web anche parte dell’Egitto.
Il guasto del festone SAT-3 che lega la Penisola Iberica alla costa occidentale dell’Africa ha lasciato i cittadini di questi paesi senza fibra ottica e solo con la costosa e rara connessione via satellite per andare online.
Il SAT-3 è infatti l’unico cavo che porta in quei paesi la fibra ottica, e per superare il problema i paesi possono solo attendere la riparazione, utilizzare i satelliti, oppure cercare di ottenere degli accordi con i paesi vicino ancora collegati al Web per tracciare rotte alternative di “rifornimento”. Per questo si inizia a pensare seriamente ad incrementare la dotazione di cavi per avere, in caso di necessità, più alternative.
Questione più complicata per la Nigeria: il guasto ha bloccato
il 70 per cento della sua bandwidth, danneggiando i servizi bancari e ripercuotendosi sull’economia del paese. Il malfunzionamento va sommato poi ai disagi creati dalla disconnessione della parte nigeriana del SAT-3 per il mancato pagamento del servizio da parte dell’operatore di telecomunicazioni Nitel.
La situazione ha spinto Lanre Ajayi, presidente del Nigeria Internet Group , a chiedere al governo di dichiarare il cavo “una infrastruttura critica nazionale”, in quanto “risorsa fondamentale per la sua importanza per economia e sicurezza”.
Le riparazioni, per cui una nave è partita dal Sud Africa, dovrebbero avvenire in non meno di dieci giorni . ( C.T. )