Roma – Sul loro blog Freedom-To-Tinker.com i due studiosi Edward Felten e Alex Halderman, noti per la profonda conoscenza delle tecnologie anticopia e per il loro impegno , hanno stilato un elenco dei fatti a cui, con ogni probabilità, assisteremo nel corso di quest’anno, tutti legati al tentativo delle major di mettere sotto controllo lo scambio di contenuti protetti in rete. La ripubblichiamo qui grazie all’ottima traduzione e sintesi fornita da CopyDOWN
Previsioni per il 2006
di Ed Felten e Alex Halderman
(1) La tecnologia DRM non riuscirà a prevenire la diffusione delle violazioni e, seguendo la stessa tendenza, i porci resteranno senza ali.
(2) La RIAA ridurrà, senza farlo troppo notare, il numero delle cause intentate contro gli utenti finali.
(3) I detentori di diritti d’autore si renderanno conto che la loro vittoria legale su Grokster non ha risolto il problema del P2P e ritorneranno agli attacchi tecnici ai sistemi di filesharing.
(4) I DRM basati sul watermarking assisteranno a una vana ripresa ma resteranno sostanzialmente irrealizzabili.
(5) Frustrata dal potere esercitato sul mercato dalla Apple, l’industria musicale tenterà di ingraziarsi la Microsoft. Terrorizzata dal potere esercitato sul mercato dalla Microsoft, l’industria cinematografica tenterà di ingraziarsi Washington.
(6) Il caso di Google Book Search si risolverà. Qualche mese dopo tutti si chiederanno dove fosse il problema.
(7) Almeno in un importante sistema DRM si scoprirà una grave falla relativa alla sicurezza e/o alla privacy.
(8) Le questioni relative al copyright subiranno un’impasse al Congresso USA.
(9) Le argomentazioni basate sulla competitività nazionale del settore tecnologico statunitense otterranno sempre più forza nei dibattiti politici a Washington.
(10) L’incompatibilità pianificata si unirà all’obsolescenza pianificata nel lessico dei detrattori dell’industria.
(11) Sempre più persone concorderanno sulla necessità di riformare i brevetti, ma il consenso sarà molto più ridotto riguardo alle implicazioni della riforma.
(12) I problemi di sicurezza dei computer desktop riceveranno nuova attenzione, e molta ne attrarranno anche le botnet e la loro funzione di strumento del cybercrimine.
(13) Comincerà ad andare di moda l’affermazione secondo cui Internet è guasta e va riorganizzata. Questo refrain si diffonderà particolarmente tra i fautori di politiche statali sbagliate.
(14) I recinti dei walled garden, i “giardini recintati” dei provider di connessioni wireless, si riempiranno di falle. I provider si terranno d’occhio a vicenda, chiedendosi chi sarà il primo ad aprire la sua rete.
(15) La tecnologia push (ricordate PointCast e il Windows Active Desktop?) tornerà alla ribalta, stavolta con il multimediale e probabilmente con gli apparecchi portatili. Il gradimento resterà comunque limitato come sempre.
(16) Le compagnie televisive si indirizzeranno verso la trasmissione via internet di canali TV gratuiti. Gli altri tentativi di distribuire video autorizzati in rete saranno deludenti.
(17) HD-DVD e Blu-ray, reclamizzati come il secondo avvento del DVD, ricorderanno sempre di più il secondo avvento del Laserdisc.
(18) I prodotti “digital home” naufragheranno perché le società non sono pronte a offrire ai clienti quello che davvero vogliono, oppure non sanno che cosa vogliono i clienti.
(19) Un noto database di marca farà bancarotta a causa della sua incapacità di competere con l’open source.
(20) Due altre importanti applicazioni desktop migreranno a un modello basato sulla tecnologia Ajax (come è successo all’e-mail con l’avvento di Gmail). Office non sarà tra queste.
(21) Le tecnologie che aggirano le discriminazioni tra vari generi di traffico in rete saranno sempre più apprezzate, anche grazie a fornitori di servizi applicativi come Google e Yahoo.
(22) I servizi di social networking si trasformeranno in strumenti di reale utilità.
(23) Negli Usa sarà emessa una condanna penale per un crimine commesso soltanto nel mondo virtuale.