25 anni fa esatti, il 16 agosto 1995, Microsoft pubblicava la prima versione di Internet Explorer. Non un browser: il browser, nel bene e nel male. Per lungo tempo profondamente integrato nell’ecosistema Windows tanto da portare all’intervento delle autorità e per un periodo ancora più lungo leader del mercato, ha poi ceduto il passo a concorrenti come Chrome di Google e di recente all’erede Edge nato proprio in quel di Redmond, dalle sue ceneri.
Un quarto di secolo per Internet Explorer
Fu banco di prova anzitutto per i webmaster (e per la loro pazienza) alle prese con layout e CSS nell’era post-Netscape ben prima che l’uragano mobile si abbattesse sul Web cambiando per sempre le modalità di creazione e fruizione dei contenuti online. La crescita fu repentina: se nel ’95 il software di Netscape deteneva una quota di mercato tra il 70% e l’80%, solo tre anni più tardi IE l’aveva soppiantato. Ne seguì un intervento un intervento antitrust, il resto è storia.
La stessa Microsoft oggi ironizza su quel browser che per molti ha rappresentato la prima finestra affacciata sul Web, punto di contatto preferito (e spesso forzato) per prendere confidenza con quella misteriosa e affascinante creatura che era l’Internet di ormai oltre due decenni fa.
Oggi IE compie 25 anni, ma non ci manca. Ne riconosciamo l’importanza, ma non lo rimpiangiamo. Non sembra ad ogni modo essere così per tutti, considerando che secondo i numeri di StatCounter nel mondo l’1,28% degli utenti su computer desktop e laptop continua a usarlo. Forse, pensandoci bene, Internet Explorer non ci manca perché non se ne è mai andato.