L’intelligenza sarà il cuore dell’Internet Festival 2018. Si potrebbero fare spallucce di fronte ad una scelta similare, quasi un arrendevole passo indietro di fronte ad un termine che si è svuotato del suo significato per diventare hashtag, etichetta, veste ad uso e consumo del marketing. Ma chi conosce il festival di Pisa ben sa che non sarà questo l’approccio. Perché Internet Festival è approfondimento, è sostanza, è un bagno di cultura sulle rive dell’Arno.
#intelligenza
Grazie a Internet Festival, quindi, l’hashtag #intelligenza potrà essere riempito di significati e di chiavi di lettura, di esperti e di esperienze. E tutto ciò diventa bene collettivo dal momento in cui l’evento è distribuito nella città, l’accesso è gratuito e l’approfondimento si fa divulgazione a beneficio di tutti. Bene collettivo e occasione rara, che diventano spassionato consiglio alla partecipazione.
Come riempire l’hashtag #intelligenza? Scoprendone i significati, anzitutto; analizzandone tutte le sfaccettature; colpendo l’obiettivo da più direzioni, con approccio multidisciplinare. In questo l’Internet Festival è diventato un vero e proprio format perché nelle sue ricerche di “Forme di futuro” ha dimostrato come sviscerare i temi attraverso le competenze sia il modo migliore per uscirne avendo creato nuova cultura.
Che sia “collettiva, distribuita, sintetica, creativa, addirittura etica, ma anche logica, spaziale, artificiale”; che sia collettiva o interpersonale, visiva o cinestetica, ma anche verbale o emotiva: il concetto di “intelligenza” rimane, sempre e comunque, un concetto inafferrabile, ponderato solitamente sulla base del tutto aleatoria di quel che ha fin qui creato l’uomo attraverso le proprie capacità e misurando ciò in negativo rispetto a chi si immagina che di intelligenza non ne abbia. Difficile da definire, impossibile da misurare, complessa da rappresentare. Per questo serve parlarne, soprattutto nell’epoca in cui la desinenza prima della parola “Intelligenza” diventa “Artificiale”.
Leggere l’innovazione attraverso la chiave dell’intelligenza significa anche parlare di intelligenza artificiale e dei modelli computazionali di apprendimento e memoria. Significa osservare le esperienze e i processi di apprendimento e di automazione che sempre di più consentono agli algoritmi di elaborare analisi e proporre in ogni campo soluzioni migliorative e/o alternative per problemi complessi.
Significa agire a livello non solo tecnologico, ma culturale, politico, etico e sociale perché l’umanità sappia comprendere e direzionare i vantaggi, le sfide e i limiti che scaturiscono dall’integrazione crescente dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana.
Il programma è disponibile sul sito ufficiale (scarica il booklet). L’appuntamento è a Pisa dall’11 al 14 ottobre.