Roma – Il “sacro” territorio delle comunità tematiche elettroniche, che crescono attorno ad argomenti specializzati, è stato “violato” nei giorni scorsi e soprattutto nel week-end da discussioni che inevitabilmente finivano nelle elezioni politiche, un off-topic evidentemente troppo ingombrante per essere tenuto fuori dalla porta anche laddove la politica non è all’ordine del giorno.
Bastava, ieri pomeriggio, fare un giretto sui newsgroup della gerarchia it.* per afferrare l’aria che tirava, un’aria di grande mobilitazione da parte di tutti gli schieramenti resa ancora più evidente dagli sforzi dei singoli utenti di promuovere o far promuovere la “propria” parte politica.
Chi oggi facesse una ricerca dei newsgroup su Google scoprirebbe la montagna di messaggi dedicati alla consultazione che si è svolta ieri, messaggi in tutti, o quasi, gli spazi Usenet italiani.
Ieri sera, inoltre, mentre le televisioni annunciavano di doversi astenere dal dare qualsiasi dato relativo alle elezioni fino alle 23, su newsgroup e forum di siti più o meno conosciuti hanno iniziato a girare sondaggi, exit poll ed altri dati relativi all’esito delle votazioni.
Sempre ieri, alcuni movimenti politici hanno anche perso ogni scrupolo nel tentativo di superare la soglia del quattro per cento dei suffragi, necessaria per entrare in Parlamento, e hanno confezionato qualche tonnellata di email per convincere gli elettori ad andare alla urne e a “votare bene”. In qualche caso è stato segnalato anche l’invio massiccio di SMS al medesimo scopo.
Ma che queste elezioni abbiano segnato un “record” di “intasamento” dei luoghi della Rete frequentati dagli utenti italiani, lo dimostra anche il clamoroso successo dei servizi online messi a punto per il giorno delle elezioni dal ministero dell’Interno. Ieri pomeriggio, durante lo svolgimento delle votazioni, il link ad “Affluenza alle urne” dava spesso errore, travolto da un traffico decisamente superiore alle aspettative. Il portale del Ministero per un giorno è stato trasformato, come sembra naturale, in un punto di riferimento per gli utenti e per i media tradizionali.
Forse Internet è entrata solo a parole nei programmi degli schieramenti che ieri si sono battuti per i seggi parlamentari, di certo è entrata a pieno titolo tra gli strumenti utilizzati dagli italiani per informarsi sulle vicende politiche. Più di qualsiasi altro mezzo, inoltre, ha consentito agli italiani di parlarne.