New York (USA) – Buttare quanta più acqua sul fuoco possibile. Questa la missione di Hamadoun Toure, malese, da novembre direttore generale della International Telecommunications Union ( ITU ), l’agenzia ONU per le telecomunicazioni, ora suo malgrado al centro di tensioni internazionali sul delicatissimo fronte della internet governance.
Se nel luglio del 2005 l’ONU aveva fatto capire di voler avocare a sé le competenze che oggi sono dell’ ICANN , organismo internazionale ma ancora dipendente dal governo statunitense, ora Toure spiega: “Non è mia intenzione assumere la governance di Internet. Non c’è un solo problema che possa essere gestito da una sola organizzazione”.
Le parole di Toure, destinate probabilmente a riavviare il dibattito sul ruolo dell’ICANN in un clima di maggiore cooperazione internazionale, potrebbero rappresentare un segnale anche per quei paesi che, a partire dal Summit ONU sulla Società dell’Informazione ( WSIS ), hanno polemizzato con gli USA minacciando di dar vita ad organismi paralleli e concorrenti rispetto ad ICANN. “Dobbiamo evitare una cyberwar tra governi”, ha anche dichiarato Toure.