Washington (USA) – Ha rotto quello che poteva apparire quasi come un tabù Al Gore, quando ha deciso che sul suo sito dovessero apparire non solo le pagine dei programmi elettorali, la sua biografia, i suoi discorsi e via dicendo ma anche le invettive ragionate contro i propri avversari politici.
In quella che appare “una prima” in una campagna elettorale che finora ha speso molto per lavorare su internet e raccogliere consensi attraverso la rete, Al Gore si è messo a tavolino a confutare parola per parola le tesi di Bill Bradley, altro candidato democratico che sfida Gore nelle primarie del partito dei Democrats.
Di classe la reazione del quartiere generale di Bradley: “è un po’ tardi perché Gore si impegni nella sua campagna a dire la verità dopo cinque mesi di disinformazione. Se tentassimo di mettere su un simile sito anche noi, l’intera nostra rete crollerebbe sotto la quantità di materiali da pubblicare”.