Quando si parla di “Internet quantistica” l’accezione è stata spesso quella di una sorta di chimera che, prima di diventare realtà, deve ancora ambire ad essere almeno prototipo, se non idea. Ma negli anni si sono compiuti comunque passi avanti ed ora gli Stati Uniti sembrano pronti a mettere in campo le loro armi tecnologiche per fare in modo che si possa aprire il cantiere all’Internet che verrà.
Internet quantistica: la Rete che verrà
Il salto di qualità potrebbe essere radicale e, prima ancora di configurarsi come una questione di velocità o di capacità di banda, il tutto sarebbe trainato in primis dal grande valore aggiunto che si potrebbe avere in termini di sicurezza. Lo U.S. Department of Energy – Office of Scientific and Technical Information ha messo nero su bianco il proprio report sul tema, prefigurando un progetto pronto a partire. Un workshop tenutosi lo scorso mese di febbraio avrebbe gettato le basi ai lavori che si intendono portare avanti e l’obiettivo sarebbe proprio quello della prototipazione di una rete di nuova generazione in grado di portare il tutto a livello di quantistica, superando le attuali leggi della fisica applicate alle telecomunicazioni.
Il report è disponibile online (pdf) e vuole essere per gli USA un punto di partenza: durante questo incontro sono stati definiti metodi, processi e obiettivi da cui partire per tentare di abbozzare un progetto sul quale iniziare a lavorare. Molto di tutto ciò ruota attorno al concetto di entanglement, tale per cui due entità possono essere correlate anche a distanza e sulla base di tale distanza sia possibile generare comunicazioni istantanee che superano agilmente i limiti attuali. La fisica quantistica resta però ad oggi una scienza ancora tutta da approfondire e, soprattutto, restano ancora da esplorare le sue possibili applicazioni tecniche. Così come grandi passi avanti si stanno facendo in termini di quantum computing, allo stesso modo ora tale dimensione può diventare quella della Rete del futuro. Dall’era del bit si passerà all’era del qubit e non sarà soltanto questione evolutiva: tutto lascia intendere che possa trattarsi di rivoluzione vera e propria.
L’embrione dell’Internet quantistica che verrà potrebbe essere in una rete costituita da 3 nodi su una distanza di 80 miglia tra il Fermilab di Batavia, l’Argonne National Lab di Lemont e la University of Chicago. Qualora il progetto dovesse andare in porto, si potrebbero immaginare applicazioni su larga scala con profondo impatto su comunicazioni di alta importanza: dal Pentagono alle maggiori aziende finanziarie, passando per una miriade di applicazioni in campo sanitario ed economico, potrebbero trarne fondamentale vantaggio concorrenziale.
Il report conseguente all’incontro di inizio anno rappresenta un endorsement politico al progetto, sul quale gli Stati Uniti intendono pertanto scommettere. A questo punto non è più questione di “se”, ma di “come”. Ed eventualmente di “quando”.