Se è vero che il Web è nato come una piattaforma che deve essere accessibile appieno da tutti gli strumenti di navigazione (e quindi da tutti gli utenti), questa affermazione resta appesa in un alveo di teoria, con difetti disseminati in ogni singola messa a terra di questo principio. Ogni singolo browser, infatti, abdica al rispetto della totalità degli standard ed apre il fianco a possibili problematiche i cui effetti deleteri ricadono giocoforza sull’utente finale. Un nuovo progetto nasce però per porre tutti i browser sullo stesso piano, almeno sugli elementi principali in mano ai web developer: si chiama Interop 2022 e può essere un importante traino per rendere il Web un luogo più semplice ed efficiente a prescindere dallo strumento di navigazione prescelto.
Interop 2022 viene descritto come un benchmark perché questo vuol rappresentare: un riferimento alto, un’asticella da superare per poter garantire alla propria utenza un sufficiente livello di compatibilità con quelli che sono gli standard riconosciuti dell’ambito di sviluppo. Interop 2022 misurerà il modo in cui i singoli browser risponderanno alle esigenze su specifici elementi utilizzati per le valutazioni, consentendo così di confrontare i software e permettere scelte più aperte e meritocratiche.
Interop 2022: come funziona
Questi gli ambiti sui quali le parti in causa dovranno lavorare in questa prima parte:
- Cascade Layers
- Color Spaces and Functions
- Containment
- Dialog Element
- Form Fixes
- Scrolling
- Subgrid
- Typography and Encodings
- Viewport Units
- Web Compat
Le singole valutazioni, una volta computate, consentiranno un confronto premiante dei passi avanti che i singoli brand sapranno far fare ai propri browser:
Coinvolti in questa prima fase Apple, Bocoup, Google, Igalia, Microsoft e Mozilla.