Interpol smantella la piattaforma di phishing 16shop

Interpol smantella la piattaforma di phishing 16shop

Interpol ha arrestato tre persone e smantellato la piattaforma PaaS 16shop, usata per effettuare attacchi di phishing contro oltre 70.000 vittime.
Interpol smantella la piattaforma di phishing 16shop
Interpol ha arrestato tre persone e smantellato la piattaforma PaaS 16shop, usata per effettuare attacchi di phishing contro oltre 70.000 vittime.

Al termine di un’indagine internazionale, effettuata con la collaborazione di alcune aziende di cybersicurezza, Interpol ha smantellato 16shop, una nota piattaforma PaaS (Phishing as a Service). Le forze dell’ordine hanno arrestato tre persone, tra cui l’amministratore della piattaforma, un 21enne che si trovava in Indonesia.

Oltre 70.000 vittime in 43 paesi

I tre arresti e la chiusura di 16shop è stata possibile grazie alla stretta collaborazione tra Interpol, le forze di polizia di Indonesia, Giappone e Stati Uniti, e partner privati, tra cui Cyber Defense Institute, Group-IB, Palo Alto Networks Unit 42 e Trend Micro.

Le piattaforme PaaS vendono ad altri cybercriminali i cosiddetti phishing kit, un insieme di tool che consentono di creare siti fasulli, inviare email che sembrano provenire da mittenti conosciuti e monitorare gli attacchi tramite un pannello di controllo. Questo tipo di servizio è molto richiesto perché non servono competenze avanzate e pertanto sono accessibili anche ai cybercriminali poco esperti.

L’obiettivo è ovviamente rubare credenziali di login, dati delle carte di credito, numeri di telefono e altri dati personali che possono essere venduti nel dark web o sfruttati per successive attività illecite. Secondo Group-IB, 16shop ha permesso di creare oltre 150.000 siti di phishing. I kit sono venduti ad un prezzo compreso tra 60 a 150 dollari.

Interpol ha rilevato che le vittime sono oltre 70.000 in 43 paesi. I server di 16shop erano ospitati da un provider statunitense. L’amministratore 21enne è stato arrestato in Indonesia. Le forze dell’ordine hanno sequestrato anche dispositivi elettronici e auto di lusso. I due complici sono stati arrestati in Giappone e Indonesia.

Fonte: Interpol
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Pubblicato il
10 ago 2023
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