Modelli di business, gestione dei dati, liste di utenti. In altre parole, il presente e il futuro di Twitter attraverso le parole del co-fondatore e CEO Evan Williams che è recentemente intervenuto al Web 2.0 Summit di San Francisco per una ricca intervista con il founder di Federated Media Publishing John Battelle. Una discussione lunga, foriera di argomenti centrali per lo sviluppo della piattaforma di microblogging, definita dallo stesso Williams non un social network, bensì una rete d’informazione .
Per iniziare l’intervista , Battelle si è concentrato sui modelli che Twitter potrebbe adottare per generare futuri profitti. “Ci stiamo pensando – ha risposto Williams – stiamo spendendo il 97 per cento dei nostri sforzi nel miglioramento del prodotto e della tecnologia. Sarebbe un grave errore focalizzarsi sui profitti ora e lasciar perdere la qualità del prodotto”. Battelle ha insistito, suggerendo a Williams alcuni fattori chiave nei modelli di profittabilità, a partire dai link verso terze parti fino ai brand interessati a Twitter nell’ambito del cinguettio mobile .
Williams non è stato molto chiaro a riguardo, esprimendo il suo ottimismo per i guadagni futuri della piattaforma che, come information network , sarà in grado di estrapolare il giusto valore dai marchi dell’advertising. Più specifico, poi, il discorso sulla condivisione con terze parti dei dati in possesso del tecno-fringuello: “Possiamo ottenere denaro da questo – ha spiegato Williams – spingendo allo stesso tempo più business user ad usare Twitter”. Stando alla visione illustrata, la gestione economica dei dati sarà importante, ma non sarà l’unica parte del progetto.
Battelle ha affrontato una questione sicuramente attuale per il sito in 140 caratteri: dopo la grande esplosione, un calo vistoso negli ultimi mesi . “Abbiamo assistito – ha replicato Williams – ad una crescita piuttosto lenta in alcuni paesi e una in accelerazione per altri. Le due grandi aree per il nostro sviluppo sono certamente il mobile e la diffusione internazionale. Attraverso le nostre API e i client terzi c’è un’alta percentuale del traffico, ma quello statunitense è diminuito. Siamo tuttavia in attesa di lanciare delle feature che rimetteranno le cose a posto”.
A questo proposito, dalla platea si è alzato Tim O Reilly, fondatore di O Reilly Media nonché uno dei più accreditati tra i possibili creatori del termine Web 2.0 : potrebbe essere arrivato per Twitter il momento giusto per eliminare definitivamente le Suggested User List (SUL)? Williams gli ha risposto in maniera affermativa, ora che sono state testate le liste di account per raggruppare i follower senza bisogno di applicazioni di terze parti come Lunch e TweepML. “Faremo fuori le SUL ora che usciranno le liste: ma questo non ucciderà le applicazioni di terzi, anzì le aiuterà non poco”.
Mauro Vecchio