Il piano sarà presentato e discusso nel dettaglio prima dell’attuazione prevista per febbraio: i vertici di Intesa Sanpaolo hanno scelto di investire sulla proposta di nuove soluzioni digitali, in modo da raggiungere la quota di potenziali clienti altrimenti propensi ad affidarsi a realtà che operano al di fuori dei confini del sistema bancario.
Il digitale di importanza strategica per Intesa Sanpaolo
L’annuncio è giunto in occasione del consiglio nazionale del sindacato FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani) in corso proprio in queste ore. A confermare la volontà di intraprendere questa strada è l’amministratore delegato Carlo Messina, intenzionato a guidare il gruppo ancora per molti anni.
Imboccare questo percorso è ritenuto quasi un obbligo, in considerazione delle nuove dinamiche che caratterizzano il mondo della finanza e in particolare la crescita delle realtà Fintech.
Si passerà dalla chiusura di alcune filiali (al momento non è dato a sapere quante) presenti sul territorio, anche nel nome di un’ottimizzazione dei costi, ma senza che vi siano tagli al personale: le risorse attualmente impiegate e interessate dal cambiamento saranno destinate a nuove mansioni.
Non è da escludere che possano essere messe in campo iniziative in qualche modo legate alle blockchain: l’impegno di Intesa Sanpaolo su questo fronte è cosa nota da ormai almeno un paio di anni, fin dalla formazione di un team dedicato. In un comunicato dell’agosto 2019 si legge dell’obiettivo di comprendere il livello di maturità della tecnologia e studiare nuovi prodotti e servizi che il Gruppo potrebbe fornire nel caso in cui ci fosse una forte accelerazione delle blockchain pubbliche e delle criptovalute
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