Dopo un lungo dibattere che già ha lasciato trapelare chiaramente le linee guida dettate dall’Europa, il Parlamento Europeo ha definitivamente approvato il programma InvestEU con 496 voti favorevoli, 57 contrari e 144 astensioni.
InvestEU, miliardi per la digitalizzazione
Complessivamente si tratta di 400 miliardi di euro utili a mobilitare investimenti pubblici e privati, con il 25% di questa cifra specificatamente dedicata a “ricerca, innovazione e digitalizzazione”.
L’UE ha bisogno di investimenti pubblici e privati per diventare più competitiva, produttiva e per aumentare la sua coesione territoriale. InvestEU porta fondi aggiuntivi per trasformare in realtà quei progetti che altrimenti non vedrebbero la luce. I nostri settori strategici, come quello farmaceutico, devono essere indipendenti. Dobbiamo aiutare le regioni che hanno sofferto di più e i cittadini UE meritano investimenti e posti di lavoro di alta qualità
José Manuel Fernandes (PPE, PT), correlatore della commissione bilanci
Tra gli obiettivi fissati in termini di digitalizzazione, l’Unione Europea indica alcuni paradigmi chiari all’interno del proprio piano programmatico:
- miglior connettività, soprattutto per sanità, formazione, trasporti, logistica e media, riducendo un digital divide che in questa fase di pandemia si è fatto estremamente evidente;
- sviluppo di tecnologie digitali in grado di trasformare l’industria e di fare la differenza nella vita di ogni giorno (IA, blockchain, cloud, IoT);
- mettere l’Europa in pieno controllo della supply chain digitale, a partire dai semiconduttori e fino al 5G;
- favorire la trasformazione digitale su ogni settore, così che l’intero corpus produttivo europeo abbia la necessaria capacità di competere e resistere;
- favorire la digitalizzazione nei processi produttivi dell’industria culturale, consentendo la capacità di competere a livello internazionale.
La digitalizzazione è vista, come noto, quale leva di trasformazione per l’intero ventaglio della produzione, in ogni settore. La cifra investita è quindi un moto a procedere per accelerare nella trasformazione dei processi e delle infrastrutture, affinché l’imporsi di una cultura digitale possa creare un contesto virtuoso per i decenni a venire.