Approcciando l’ambito del trading, oltre ad azioni, criptovalute e metalli preziosi, è possibile tenere in considerazione anche le materie prime come asset su cui investire. Conviene davvero? Quali sono i potenziali vantaggi (e i rischi connessi) derivanti dall’opzione? Perché può essere il momento giusto per iniziare a percorrere questa strada o almeno a valutarla?
Materie prime, una buona forma di investimento?
Alle domande rispondono gli esperti di Bitpanda, con un intervento sulle pagine del blog ufficiale in cui sono elencati tre buoni motivi per farlo. Li riportiamo di seguito in forma sintetica. È doveroso precisare che, come per qualsiasi altra forma di investimento, il capitale è esposto alle fluttuazioni del mercato. Si tratta ovviamente di un passo da compiere solo ed esclusivamente dopo aver condotto adeguate ricerche ed essersi informati in modo esaustivo.
- Contro l’inflazione: l’aumento dei prezzi impatta su tutti, ma scegliendo di investire una parte del proprio capitale sulle materie prime consente di trarne profitto, impiegandole come una sorta di copertura dall’inflazione.
- Strumento per diversificare: questi asset permettono di ridurre il rischio legato agli investimenti, puntando su beni di diversa natura.
- Rendimenti positivi: la forte domanda globale per materie prime come greggio, semi di soia, mais, zucchero e bestiame genera inevitabilmente un profitto per chi le controlla (e per coloro che ci hanno investito).
Nelle scorse settimane, Bitpanda ha lanciato ufficialmente Commodities. Come si può intuire dal nome, si tratta di una piattaforma dedicata esclusivamente agli investimenti in materie prime. Consente di puntare su asset come caffè, cacao, mais, bovini e cotone (sono circa 30 in totale quelli disponibili), beneficiando di conseguenza delle loro oscillazioni di prezzo, impegnando capitali a partire da solo 1 euro.