Jane McGonigal, una game designer di San Francisco ha consigliato ai follower di non inviare lo smartphone ai centri di assistenza di Google. Qualcuno ha utilizzato il suo Pixel 5a per accedere a tutti gli account e disattivare l’autenticazione in due fattori. L’azienda di Mountain View afferma di non aver ricevuto nessun dispositivo, quindi è probabile che il responsabile sia un dipendente di FedEx.
Impossibile ripristinare le impostazioni di fabbrica
Jane McGonigal ha inviato il suo Pixel 5a ad un centro assistenza del Texas nel mese di ottobre, in quanto non si accendeva più. Google afferma di non aver ricevuto lo smartphone, nonostante le informazioni di tracciamento della spedizione confermassero l’avvenuta consegna. L’azienda aveva anche addebitato il costo del dispositivo sostitutivo, ma successivamente è stato rimborsato.
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Chi è venuto in possesso dello smartphone (non è noto se è un dipendente del centro assistenza o di FedEx) ha disattivato l’autenticazione in due fattori di vari account ed effettuato l’accesso a Dropbox, Google Drive e Gmail, probabilmente per cercare qualche foto compromettente. La game designer ha inizialmente ricevuto le notifiche di attività al suo account di backup, ma l’autore dell’accesso non autorizzato ha successivamente cambiato la password e impostato un filtro in Gmail per spostare automaticamente nello spam le notifiche.
Un portavoce di Google ha comunicato che sono in corso indagini sull’accaduto. Nella pagina dedicata ai Pixel viene suggerito di fare un backup dei dati personali e di ripristinare le impostazioni di fabbrica, prima di inviare lo smartphone in assistenza. Ma questa operazione non è possibile se il danno subito dallo smartphone impedisce la sua accensione.