Forse era destino, sicuramente è buon auspicio: in data 31 marzo, nel bel mezzo del blocco del Paese per le note misure di contenimento del contagio da Coronavirus, Vodafone Italia e TIM mettono a fattor comune le rispettive reti creando un asset di enorme importanza per il futuro del 5G in Italia.
Nasce tutto con una operazione di fusione che mette assieme Inwit e Vodafone Towers: la partnership tra i due gruppi è una sinergia operativa che fa leva sul valore di ambo le parti per creare di qualcosa di più grande a disposizione del mercato. Il risultato sarà fondamentale per entrambi i gruppi, dalla cui collaborazione nasce una delle maggiori newco delle torri di tutta Europa – e la maggiore in assoluto in Italia.
Inwit: 22 mila torri e altre sinergie
Ciò che Vodafone e TIM mettono assieme, infatti, è la fitta rete di torri per la diffusione della rete 5G, gettando così le basi per un lavoro di copertura meno oneroso, più rapido, più capillare e più efficiente. In tutto vi sono in ballo 22 mila torri sull’intero Stivale, tutte controllate da una sola azienda in coabitazione tra i due gruppi – entrambi con in mano il 37,5% del capitale sociale. L’accordo prevede che Vodafone e TIM condividano le infrastrutture passive della rete mobile (torri e pali), ma in parte anche le infrastrutture attive della rete 4G. Infine, le parti condivideranno anche lo sforzo per il rafforzamento della rete italiana in fibra ottica.
Le conseguenze saranno presto concretamente a disposizione di tutti gli italiani: una sola rete consente al sistema intero di potersi avvantaggiare del fatto che non vi sarà una duplicazione di tempi e di infrastrutture, con maggiori capitali a disposizione per gli investimenti ed una maggior efficienza in prospettiva per la rete nazionale. Sebbene l’operazione sia nata in tempi pre-crisi, quando ancora non era possibile immaginare quel che sarebbe accaduto, oggi assume più valore che mai: quella che prende forma come una opportunità win-win dal grande valore strategico, oggi si rivela come un vero e proprio asso nelle mani tanto degli operatori, quanto del Paese. Lo sviluppo dello standard 5G trova in Italia una situazione tale per cui in questo contesto può prender vita un vorticoso acceleratore di opportunità, elemento che il Paese ha il dovere di portare a regime in tempi rapidi per monetizzarne repentinamente ogni opportunità collaterale.
Una speranza in 5G nata nel mezzo del lock down
Proprio nel mezzo del lock down, insomma, nasce uno dei trampolini dal quale il Paese può tentare di rilanciarsi al termine della pandemia. Gli ultimi due mesi hanno evidenziato una realtà inoppugnabile: il digitale non è soltanto una opzione, ma è il nuovo standard verso il quale occorre andare tanto in termini di formazione (e-learning) quanto in termini lavorativi (smart working). Non è più soltanto una questione di “mobilità” o di digital divide, ma di dar vita ad un effettivo “always-on” collettivo che possa consentire alle persone di studiare, lavorare, comunicare, condividere, gioire ed esprimersi in libertà, senza ostacoli, senza frizioni. La nascita repentina di una rete 5G vasta, capiente e veloce è esattamente ciò che serve, nel momento in cui più serve.
La stessa crisi che l’Italia ha imparato a conoscere nel momento in cui ha visto cadere un evento come il Mobile World Congress di Barcellona sotto i timori del rischio imminente, proprio dal protagonista principale di quell’evento potrà trovare risorse per il rilancio. L’operazione Inwit (portata avanti tramite l’acquisizione del 43,4% di Vodafone Tower e quindi con un merge per l’incorporazione definitiva) è già stata approvata dalla Commissione Europea e presto il gruppo sarà quotato sul mercato telematico azionario della Borsa di Milano.
Il futuro del 5G in Italia nasce da una collaborazione che mette a disposizione della collettività un asset destinato a rendere estremamente rapido il passaggio alla generazione successiva del mobile: gli italiani, da sempre all’avanguardia in questa dimensione, avranno uno strumento aggiuntivo per regalare carburante alla propria creatività.