Dopo aver presentato nei giorni scorsi il prototipo di sito Web per i Comuni, il Team per la Trasformazione Digitale torna a parlare di un progetto messo in campo con l’obiettivo dichiarato di semplificare l’accesso e la fruizione dei servizi pubblici: l’applicazione IO, uno strumento pensato in modo da avvicinare i cittadini e la PA, eliminando le frizioni che storicamente rendono complessa l’interazione tra le parti. Il debutto è previsto entro la seconda metà anno, anticipato da una nuova fase di test che prenderà il via in primavera.
IO, un’app per i servizi pubblici
Quali saranno le funzionalità integrate nell’app IO? Facciamo riferimento al sito ufficiale io.italia.it per elencare le principali, precisando che l’elenco è destinato ad ampliarsi man mano che enti e amministrazioni aderiranno all’iniziativa mettendo a disposizione l’accesso ai loro archivi e servizi. Con IO sarà ad esempio possibile entrare in contatto con gli sportelli dei Comuni per lo svolgimento delle pratiche anagrafiche e per il pagamento dei tributi, consultare il proprio fascicolo sanitario, gestire le pratiche connesse all’invio dei certificati di malattia all’INPS, controllare la data del rinnovo del bollo auto, richiedere il certificato di proprietà di un veicolo all’ACI e molto altro ancora.
Mentre Anna sta per mettere via il telefono, arriva un altro del Comune: ha solo cinque giorni per confermare l’iscrizione all’asilo nido di Luca, il primo figlio. E tocca pagare l’anticipo della retta, accidenti. Per fortuna, qualche giorno prima, INPS le ha accreditato nel suo borsellino digitale il Bonus Mamma. E anche la retta è saldata. Per l’asilo di Luca però serve anche il certificato di residenza, ma Anna lo ottiene in un attimo grazie alla sezione dedicata ai documenti nella stessa app.
Dall’idea all’applicazione
Il cammino che porterà entro il 2019 alla pubblicazione di IO sugli store Android e iOS parte da lontano, da quando sotto la guida di Diego Piacentini il Team Digitale ha iniziato a immaginare i connotati di un’applicazione in grado di fungere da unico punto d’accesso agli strumenti della PA, sfruttando le potenzialità di alcune tecnologie e piattaforme che il nostro paese ha abbracciato (o sta adottando) nel corso degli ultimi anni: dallo SPID, al sistema pagoPA, fino alla banca dati ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente).
Il primo step di questo percorso si è concretizzato con una fase di analisi volta alla comprensione delle modalità di interazione tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione. Lo studio ha portato a stilare l’elenco delle operazioni eseguite con maggiore frequenza, alle quali attribuire priorità in fase di sviluppo. Di seguito una tabella che riassume in modo chiaro e conciso l’esito della ricerca.
Le fasi di test
Da lì, dalla definizione di quello che il Team Digitale chiama “set di funzioni fondamentali”, si è passati nell’estate scorsa allo sviluppo vero e proprio, coinvolgendo fin dal primo momento i destinatari dell’iniziativa: i cittadini. Una decina di loro, selezionati in seguito a candidatura via social e newsletter, ha installato sullo smartphone una versione preliminare dell’applicazione restituendo un primo feedback su caratteristiche come l’interfaccia e le funzionalità integrate. Le informazioni così raccolte sono incluse in un report.
In novembre ha preso il via la sperimentazione della versione alpha offerta per un paio di settimane a 100 partecipanti: tra questi 38 parlamentari, alle prese con la consultazione di informazioni, notifiche relative a scadenze e avvisi di pagamento, promemoria e accesso ai documenti. Un passaggio che ha visto l’app iniziare a interagire con le piattaforme gestite da tre enti ovvero il Comune di Milano, quello di Palermo e ACI Informatica. I risultati della demo sono raccolti in un altro documento pubblicato dal Team Digitale a dicembre.
Siamo partiti da un’idea che esprimeva la nostra visione del rapporto tra il cittadino e la PA. Vi raccontiamo il percorso che da quella idea porterà alla pubblicazione negli store di IO, la app dei servizi pubblici (https://t.co/eCWBtmCwQF) #progettoIOhttps://t.co/h0oHcxCSli
— Team per la Trasformazione Digitale (@teamdigitaleIT) January 21, 2019
Si sta ora per giungere alla Closed Beta, annunciata oggi dalla squadra di Luca Attias. IO arriverà entro la primavera sui dispositivi di alcune migliaia di cittadini di tutto il paese, selezionati dagli enti che partecipano alla sperimentazione: i Comuni di Milano, Palermo, Brescia, Cagliari, Cesena, Valsamoggia e Ripalta Cremasca oltre ad agenzie come ACI ed Entrate-Riscossione. I feedback ricevuti saranno utili per risolvere eventuali bug o criticità, portando infine al rilascio pubblico nella seconda metà dell’anno.
Un progetto open source e collaborativo
Nell’intervento odierno il Team Digitale ricorda ed enfatizza la natura open source del progetto, un connotato di fondamentale importanza per far sì che il risultato dell’iniziativa sia frutto di un approccio collaborativo (insieme alle community Designers Italia e Developers Italia), in grado di coinvolgere fin dal primo momento i fruitori stessi dell’app, i suoi destinatari. L’esperienza ha insegnato che le soluzioni calate dall’alto, messe a punto senza passare da una necessaria fase di ascolto e confronto, siano spesso destinate ad avere vita breve.
Consideriamo il progetto IO prima di tutto un progetto dell’intero Paese, e per questo sin dall’inizio e in ogni fase del progetto sono stati direttamente coinvolti, insieme ai cittadini, anche i professionisti di Comuni, Regioni, agenzie ed enti centrali che hanno il compito di garantire l’efficacia di questi servizi. Senza il contributo di queste due componenti non sarebbe stato possibile arrivare dove siamo, né contare di poter raggiungere l’ambizioso obiettivo che abbiamo raccontato sin qui.
Si parla di obiettivi da raggiungere e non di un traguardo già tagliato, di un percorso condiviso e collettivo. Attendiamo IO alla prova dei fatti, per capire se il tentativo di porre rimedio all’eccessiva frammentazione che ancora oggi caratterizza l’accesso a siti, piattaforme e servizi della Pubblica Amministrazione sia destinato ad andare a buon fine, concretamente, dando vita a uno strumento di cui tutti potremo beneficiare.