La profonda recessione che sta colpendo l’economia giapponese non risparmia i robot . Il settore così risente di una crisi profonda che potrebbe gettare la sua ombra anche sugli anni a venire.
L’industria giapponese infatti ha diminuito la produzione del 40 per cento e in proporzione è diminuita la domanda di robot. “Stiamo subendo un duro colpo,” ha detto Koji Toshima, presidente di Yaskawa, la più grande produttrice di robot industriali, il cui profitto nell’ultimo anno è calato di due terzi con prospettive di perdita anche per il prossimo anno.
Le spedizioni di robot industriali, secondo Japan Robot Association , sono calate addirittura del 59 per cento nel primo quadrimestre del 2009.
Tetsuaki Ueda, analista della società di ricerca Kuji Keizai, prevede che il mercato perda un ulteriore 40 per cento quest’anno: “gli investimenti in robot – ha detto – sono i primi ad essere cancellati dalle aziende”.
Proprio per questo il futuro rischia di esser intaccato dalla contingenza attuale: le ristrettezze finanziarie compromettono futuri sviluppi e molti progetti. Saranno abbandonati non solo i più ambizioni e fantasiosi come i robot umanoidi ma anche i robot di servizio .
Situazione analoga per il settore fuori dal Giappone, che però ha qui tradizionalmente il suo regno, i principali protagonisti e gli esempi più svariati .
Da un lato, infatti, il settore dei robot non è riuscito ad abbattere il muro del prezzo, rimanendo escluso dal mercato di massa, dall’altro il primo settore a subire tagli in tempo di crisi è, in generale, la ricerca. In questo caso, la ricerca a lungo termine. ( C.T. )