All’interno della WWDC 2021, Craig Federighi ha introdotto una funzione destinata ad entrare in modo repentino tra le abitudini degli utenti Apple: “Focus”. Questa funzione è infatti un sistema intelligente per la gestione del proprio rapporto con lo smartphone (ma non solo): l’utente comunica che tipo di interazione intende avere con le notifiche e Focus definirà regole e standard per meglio bilanciare l’invadenza di notifiche e messaggi all’interno della propria vita.
Non solo è possibile definire le modalità da utilizzare, ma è possibile altresì calibrare le singole modalità per decidere come l’iPhone dovrà comportarsi in base all’impegno dell’utente. Un’icona sullo schermo consentirà di effettuare lo switch da una modalità all’altra, così che – in modo istantaneo – l’iPhone possa modificare le proprie regole di ingaggio con le notifiche.
Focus
Il ruolo dello smartphone quando si sta dormendo o quando si sta lavorando, ovviamente, è molto differente: Focus si occuperà di regolare su iOS 15 queste differenze, lasciando che ogni utente Apple possa definire da sé il modo in cui intende essere avvisato/disturbato quando succede qualcosa di importante, mentre si sta riposando, quando si è a pranzo in famiglia o in qualunque altra situazione catalogabile tra le categorie in uso. Lo smartphone, inoltre, suggerirà regole specifiche per la gestione delle app, entrando in modo proattivo nella definizione del comportamento di Focus. Infine, gli status impostati potranno essere condivisi diventando anche una richiesta indiretta nei confronti dei propri contatti.
Siccome parte delle notifiche saranno parcheggiate in attesa di essere visualizzate, iOS 15 si occuperà di raggrupparle per mostrarle in ordine comprensibile, app dopo app. Nulla di nuovo, per certi versi, poiché trattasi di funzioni già viste altrove nel tempo. Tuttavia Focus definisce questo tipo di comportamenti da parte dello smartphone e rende protocollare (e più istintivamente comprensibile) le decisioni dell’utente. Focus diventa dunque una sorta di membrana proattiva tra la dimensione materiale e quella immateriale dell’utente, definendo regole di ingresso ed uscita delle informazioni: meno confusione e più ordine, per un miglior bilanciamento delle due aree entro cui l’utenza divide il proprio tempo.